Italia: al via i distretti di economia solidale

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Le reti di economia solidale sono una realtà emergente anche in Italia e di esse diffusamente si è parlato all'Assemblea Programmatica della Rete di Lilliput quando è stato deciso di promuovere a livello locale presso i nodi l'attivazione di distretti di economia solidale, ovvero di circuiti economici di scambi tra le realtà di economia solidale presenti sul territorio. A Torino, la "Festa dell'economia solidale", ha segnato ufficialmente l'avvio del "Distretto di Economia Solidale di Torino" offrendo così l'occasione di presentare l'iniziativa ai cittadini.

Si tratta di creare nuove relazioni tra i soggetti economici basate sui principi di reciprocità e cooperazione, giustizia e rispetto delle persone, partecipazione democratica, disponibilità a entrare in rapporto con il territorio (attraverso la partecipazione al progetto locale) e con le altre realtà dell'economia solidale, condividendo un percorso comune, e impiego degli utili per scopi di utilità sociale. Questi "Distretti di economia solidale" si configurano come "laboratori di sperimentazione civica, economica e sociale".

Sandra Cangemi, sul mensile di Mani Tese, traccia un interessante quadro di come in molti paesi si stiano affermando le reti di economia solidale. Partendo dall'esperienza pilota di Porto Alegre, Sandra Cangemi racconta come anche in Italia esistano da tempo molteplici realtà che, pur definendosi in vario modo, svolgono quotidianamente attività di produzione, distribuzione o consumo di beni o servizi secondo i principi e le modalità caratteristici dell'economia solidale. Sono le attività di denuncia e controinformazione del Centro Nuovo Modello di Sviluppo, dei Bilanci di Giustizia e dei Gruppi di acquisto solidali, di Banca Etica, la diffusione del turismo responsabile, il radicamento del concetto di sobrietà contrapposto al diktat del consumismo che hanno portato all'affermazione di queste nuove pratiche di economia solidale. [RB]

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