Italia: 2 aprile, 'action day' su Cpt e deportazioni

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Il primo aprile, in tutta Italia si sono svolte manifestazioni ed azioni dirette di protesta per la chiusura dei centri di detenzione per migranti e per la libera circolazione delle persone in Europa. Queste iniziative si sono svolte anticipando ed introducendo la giornata del 2 aprile dove in più di cento città europee si manifesta per la libertà dei migranti. Data decisa nelle assemblee del Forum Sociale europeo, la proposta di una seconda giornata europea di mobilitazione sui temi delle migrazioni (dopo quella del 31 gennaio 2004) ha raccolto adesione tra decine di reti. Tra le chiare richieste della manifestazione c'è l'opposizione ai Centri di Permanenza Temporanea (Cpt) "oltre che per lo scandalo della loro esistenza, in quanto simboli di un insieme di processi che stanno disegnando il profilo materiale della cittadinanza europea in formazione" commenta Sandro Mezzadra, studioso universitario dei movimenti migratori. Per Mezzadra l'importanza della mobilitazione sta proprio sul terreno del conflitto su cui si gioca oggi la ridefinizione delle figure del dominio e dello sfruttamento.

A Venezia è stata occupata dalla rete degli "invisibili" del Nord-Est la Confraternita della Misericordia a Rialto, ente guidato da Daniele Giovanardi (responsabile del pronto soccorso del Policlinico nonché fratello gemello di Carlo, ministro per i Rapporti con il Parlamento) che gestisce direttamente il "lager" Cpt per migranti di Agrigento, Lampedusa, Modena e ora anche il centro per le deportazioni di Bologna. Un businnes miliardario che ha visto nella gara d'appalto per la gestione del Cpt di Modena gareggiare Caritas, Croce Rossa e Misericordia, che vinse l'appalto. Voci fondate riportano che durante la gara di appalto, nel 2002, Daniele Giovanardi era presidente della Croce Rossa ma visto che l'appalto fu vinto dalla Misericordia passò al comando della confraternita diventando presidente della sezione locale. La Misericordia di Modena ha vinto l'appalto per il CPT di Bologna giocando al ribasso attraverso una politica dei tagli di generale razionalizzazione delle spese, tagliando il numero dei dipendenti (da 40 a 30), riducendo l'assistenza sanitaria a 8 ore invece delle 24 su 24 come doveva garantire dalla Croce Rossa. Secondo il Rapporto di Medici Senza Frontiere (dati del 2003) il CPT di Bologna riceveva - fino alla gestione della Cri - 80 euro al giorno per persona; quello di Modena 75 euro al giorno per ogni immigrato, costi ingiustificati per tenere delle persone recluse.

A Cormons, Gorizia allo stesso modo una occupazione ha voluto denunciare secondo gli organizzatori "l'indegna partecipazione di questi speculatori della sofferenza, nel meccanismo della repressione dei lavoratori e lavoratrici migranti". A Roma e a Milano due occupazioni hanno costretto la chiusura degli uffici centrali di due delle principali compagnie che lucrano sulla pratica inumana ed illegale della deportazione di massa di migranti, Alitalia e Blue Panorama Airlines. "I Cpt come quello milanese di via Corelli a Milano sono veri e propri lager per migranti, zone di guerra, recinti in cui la democrazia è sospesa, i diritti sono negati" viene denunciato nel comunicato diffuso dagli attivisti di Globalproject di Milano. Nei Cpt nessuno può entrare, nè documentare con foto o video le reali condizioni di vita degli "ospiti".Gli stessi politici, parlamentari e consiglieri regionali, giornalisti o delegazioni possono entrare solo previa autorizzazioni e solo limitando la visita a parti marginali del CPT senza avere accesso ai locali in cui si trovano i migranti rinchiusi nè libertà di comunicare con le persone rinchiuse ad eccezione di persone delegate dalla direzione del CPT e sorvegliate durante i colloqui. Lo stesso diritto di difesa è negato, formalmente i migranti rinchiusi non sono colpevoli di alcun reato.

Anche a Foggia una cinquanta attivisti delle reti antirazziste meridionali hanno invaso pacificamente il Cpt di Borgo Mezzanone composto da gabbie a cielo aperto all'interno di una struttura già recintata, lontana dai centri abitati, controllata e gestita da polizia, carabinieri e dalla Croce Rossa italiana, con container e roulotte come luoghi in cui dormire per mesi. "Abbiamo voluto rendere visibile gli inquietanti aspetti detentivi della vita carceraria, manicomiale, che ne costituiscono la base reale del funzionamento e che trovano immediatamente riscontro nei regolamenti attuativi della legge Bossi - Fini. Abbiamo voluto sottolineare la impossibilità di gestire in maniera "umanitaria" queste strutture, semplicemente perché la logica all'interno della quale sono costruite le rende strutturalmente inidonee all'inserimento e funzionali all'esclusione dalla partecipazione sociale".

Il 2 aprile a Gradisca di Isonzo si organizza, dalle 15, un corteo che partirà dalla stazione di Sagrado e alle 16 una catena umana di fronte al Cpt alla caserma Polonio. A Ragusa il concentramento è previsto alle 16 in piazza dei Cappuccini per il corteo che si concluderà con un'assemblea in via Colajanni, davanti al Cpt. Infine, a Napoli, l'appuntamento per il corteo è alle 10 in piazza Garibaldi.

"Chiamiamo alla mobilitazione - si conclude così l'appello degli organizzatori - in due luoghi politicamente cruciali, le due 'porte' italiane all'Europa: la Sicilia, aderendo all'iniziativa promossa dalla Rete Antirazzista Siciliana che avrà luogo a Ragusa, nel cui Cpt vengono rinchiusi coloro che sopravvivono alle traversate del Mediterraneo, e il Friuli, dove la rete che segna il confine che divide la città di Gorizia è attraversata ogni giorno da centinaia di migranti e dove, nella vicina Gradisca d'Isonzo, è prossimo all'apertura uno dei più grandi Cpt italiani".[AT]

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