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Iraq: sollievo per Garen, preoccupazione per tre dispersi
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Il giornalista americano Micah Garen e il suo traduttore, Amir Doshe, rapiti il 14 agosto 2004 da un gruppo di combattenti iracheni a Nassirya (sud dell'Iraq), sono stati liberati il 22 agosto. Liberati davanti agli uffici di Moqtada Al Sadr a Nassiriya (sud dell'Iraq), i due uomini sono stati immediatamente condotti presso la sede del governatorato. Il 14 agosto scorso, erano stati rapiti da alcuni sconosciuti mentre si trovavano in un mercato della città. Al momento del suo rapimento, Micah Garen stava realizzando un film-documentario sulla storia culturale e la preservazione dei siti archeologici nelle zone di conflitto. Il reporter lavorava per l'agenzia da lui fondata, Four corners media, con sede a New York, specializzata in video-reportage, servizi fotografici e articoli per conto dei grandi media americani.
"Apprendiamo con profondo sollievo la liberazione di Micah Garen e ringraziamo tutte le persone che sono intervenute a suo favore, come Moqtada Al Sadr, ha dichiarato Reporter senza frontiere. "Ma continuiamo a essere molto preoccupati per l'assenza di notizie sulla sorte di due giornalisti francesi e di un giornalista italiano. Queste sparizioni rinnovano i timori di rapimenti che in queste ultime settimane non hanno risparmiato i giornalisti che lavorano in Iraq e che evidenziano la mancanza di rispetto della neutralità dei reporter da parte dei diversi attori del conflitto", ha continuato l'organizzazione internazionale per la difesa della libertà di stampa.
Per contro, non ci sono notizie dei tre giornalisti dispersi, Christian Chesnot, di Radio France Internationale (RFI), Georges Malbrunot, del quotidiano francese Le Figaro, e Enzo Baldoni, del settimanale italiano Diario. RFI (Radio France Internationale) e il quotidiano francese Le Figaro si sono dichiarati molto preoccupati per la sorte dei loro rispettivi corrispondenti, Christian Chesnot e Georges Malbrunot, con i quali si sono interrotti i contatti dal 19 agosto. Jean-Louis Validire, vice-caporedattore del servizio-esteri del Figaro, ha dichiarato a Reporter senza frontiere di essere " relativamente preoccupato ", poiché Georges Malbrunot, in Iraq per un reportage dal 9 agosto scorso, non era più raggiungibile da venerdì. Secondo lui, è possibile che i giornalisti abbiano tentato di raggiungere Najaf e che non siano nelle condizioni di poter contattare le rispettive redazioni.
Il reporter italiano Enzo Baldoni, in reportage per il settimanale Diario, non ha più dato notizie dal 19 agosto scorso, dopo aver lasciato Bagdad per raggiungere Najaf con un convoglio della Croce Rossa italiana e un'equipe di Rai Uno. Ma mentre quest'ultimi avevano deciso di tornare indietro a causa della situazione troppo rischiosa, secondo quanto dichiarato dal suo collega di Rai Uno, Pino Scaccia, Enzo Baldoni, sprovvisto di telefono satellitare, avrebbe deciso di continuare da solo il viaggio fino a Najaf per intervistare Moqtada Al Sadr. Secondo Gianni Barbacetto, della redazione del Diario, intervistato dall'AFP, sarebbe stato trovato il cadavere di Ghareeb, l'autista e traduttore del giornalista disperso, ma questa informazione non ha per il momento trovato conferma. "Se fosse vero, avremmo seri motivi per preoccuparci", ha dichiarato all'AFP Gianni Barbacetto.