Iraq: fiaccolate fino a Baghdad con le Ong

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Questa mattina è arrivato dal gruppo integralistico Ansar al-Zawahri l'ultimatum di 24 ore all'Italia per la sorte delle due cooperanti rapite a Baghdad, Simona Torretta e Simona Pari. "Chiediamo all'Italia di promettere incondizionatamente il rilascio di tutte le donne musulmane detenute nelle carceri irachene in cambio di qualche informazione sulle due italiane in ostaggio", si legge in un comunicato apparso sul sito filo-fondamentalistico www.islamic-minbar.com. Il messaggio giunge dalla stessa fonte che aveva diffuso una rivendicazione ritenuta scarsamente attendibile. "La richiesta è inaccettabile e impraticabile" - ha dichiarato viceministro dell'Interno iracheno, Alì Hussein Kamal sottolineando che "solo i tribunali iracheni hanno il diritto di decidere il destino dei detenuti e nessun gruppo terrorista può pretendere la loro scarcerazione".

Dopo le dimissioni del coordinatore delle attività delle Ong in Iraq Jean Dominique Bunel, causate da "minaccie" ricevute dopo l'annuncio, subito smentito, che aveva fatto sul ritiro di tutte le organizzazioni non governative presenti a Baghdad e dintorni. Il delegato europeo delle associazioni ong italiane, Guido Barbera, ha assicurato che sara' garantita la continuita' dei progetti in corso. E dal mondo delle Ong parte una proposta di una delegazione composta da parlamentari e rappresentanti di ong e società civile che vada a Baghdad per manifestare insieme al popolo iracheno. Il presidente dell'associazione Terre des hommes, Raffaele Salinari ha rilanciato ieri questa proposta che è stata accolta con favore dal deputato verde, Paolo Cento, che giudica positivamente ''ogni iniziativa che possa favorire la liberazione degli ostaggi a patto che - ha spiegato - non interferisca con le azioni istituzionali, che non sia frutto di protagonismo da parte delle ong e che non si trasformi in un alibi per il Governo". Intanto da Movimondo arriva una lettera aperta che affronta il trattamento che i media e la classe politica hanno avuto nei confronti della cooperazione internazionale. "Le Ong umanitarie sono agenzie che lavorano indipendentemente dai governi. Ma la situazione dell'Italia è vergognosa: quest'anno i soldi che sono stati stanziati per le ONG coprono a malapena gli impegni assunti negli anni scorsi". La lettera aperta conclude con un richiamo al direttore del giornale "Libero" che ha promesso due schiaffi ai figli nel caso chiedessero di lavorare in progetti di aiuti umanitari.

Per sabato 11 settembre sono previste numerose fiaccoltate in tutta Italia promosse dalle varie associazioni, sindacati e dalle comunità islamiche. "Organizziamo presidi e fiaccolate, invitando tutti i musulmani e le musulmane a parteciparvi" sono le parole del presidente dell'unione delle Comunità e dei centri islamici in Italia Mohamed Nour Dachan. "Chi ha rapito le due ragazze - ha affermato Dachan in un'intervista ad Articolo21 - vuole far sparire la gente che racconta la verità sull'Iraq". Anche la Comunità Irachena in Italia si è appellata ai sequestratori per ricordare che le due Simone hanno osteggiato l'embargo all'Iraq e si sono impegnate per alleviare le sofferenze degli iracheni. " Se l'Iraq avrà un futuro di pace e di indipendenza sarà grazie a gente come le due carissime Simone". Anche dal segretario generale della Lega araba delle Societa' Croce Rossa e Mezzaluna Rossa è giunto un grido di sconcerto per il sequestro delle volontarie italiane. In una lettera diretta alla Croce Rossa Italiana consegnata questa mattina - ad Algeri, a margine della sesta conferenza panafricana dell'organizzazione - a Massimo Barra, vicepresidente della Federazione internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, la Lega araba della Croce Rossa afferma di condividere il dolore delle famiglie delle volontarie sequestrate e del popolo italiano. Promette inoltre il suo ''impegno'' perche' questi episodi non si ripetano.[AT]

Altre fonti: Vita, Osservatorio Iraq, Reporter Associati, Articolo 21

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