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Indonesia: violazioni dell'esercito, appello a Fini
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Dopo un'attenta analisi sulle modalità con cui vengono effettuate le operazioni di soccorso Amnesty International sta chiedendo a tutte le parti impegnate nelle attività di soccorso di rispettare le norme internazionali sui diritti umani e del diritto umanitario. Esse stabiliscono che occorre fornire assistenza sulla base delle necessità, senza distinzione dovuta a razza, colore, sesso, lingua, religione, opinione politica o di altra natura, origine sociale o nazionale, proprietà, nascita o altro status dei destinatari. Con un particolare riferimento alla regione dell'Aceh in Indonesia, Amnesty precisa che le operazioni di soccorso non dovrebbero essere utilizzate per mascherare trasferimenti forzati di popolazione, con l'obiettivo di stroncare il presunto sostegno a gruppi di opposizione. Ogni trasferimento delle popolazioni sfollate dovrebbe essere di natura volontaria e non dovrebbe essere ottenuto con la pressione o con la minaccia di sospendere gli aiuti.
Rifancendosi al richiamo di Amnesty, il senatore Francesco Martone capogruppo in commissione esteri si è appellato a Gianfranco Fini, il Ministro degli esteri che avrà domani un incontro con il Ministro degli Esteri indonesiano. "Ci rallegriamo delle notizie relative ad un possibile cessate il fuoco tra esercito indonesiano e milizie GAM , ma questo è solo un piccolo passo in avanti. Il governo italiano dovrebbe seguire ora l'esempio di quello canadese e sospendere il memorandum d'intesa per la cooperazione militare con l'Indonesia,approvato il mese scorso, fino a quando non sia stato avviato un credibile e verificabile processo di pace nella provincia di Aceh". E' necessario ricordare che l'esercito di Jakarta è responsabile di pesanti violazioni contro la popolazione civile, con il pretesto della lotta contro il movimento di guerriglia Gam. E Jakarta non è esente da responsabilità per lo stato di penosa povertà in cui versa una provincia come Aceh, ricchissima di risorse naturali, soprattutto gas e petrolio. L'esercito indonesiano vuole gestire le donazioni e gli aiuti per la ricostruzione dell'UE senza subire controlli.
L'organizzazione umanitaria e per i diritti delle donne Medica Mondiale denuncia che dopo il maremoto il governo indonesiano ha rafforzato le proprie truppe ad Aceh, che però utilizza contemporaneamente anche per operazioni militari contro il movimento di liberazione. Con un programma di pronto intervento dal costo di 70.000 euro Medica Mondiale sostiene la ricostruzione del centro per donne "Flower Aceh" ad Aceh/Indonesia, che è stato completamente distrutto dalle inondazioni. Dal 1989 Flower Aceh ha offertosostegno psicologico e supporto materiale alle donne che nel corso delle azioni militari di sollevamento sotto il governo di Suharto hanno subito stupri e torture a sfondo sessuale. Nel breve periodo di tranquillità dopo la caduta di Suharto nel 1998 il mondo è venuto a conoscenza della drammatica dimensione delle violenze a sfondo sessuale commesse dai militari. Il conflitto però si è subito riacceso, e con esso anche gli stupri commessi durante le operazioni militari e le detenzioni operate dalla polizia. Nel 2001 il lavoro di Flower Aceh è stato onorato a livello internazionale con la consegna del premio per i diritti umani Yap Thiam alla fondatrice del centro Suraiya Kammaruzzaman. [AT]
Altre fonti: Associazione per i Popoli Minacciati Internazionale