Il muro che va da Bruxelles a Israele

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La barriera di separazione, che Israele sta costruendo lungo il confine con la Cisgiordania, sarà accorciata di 80 chilometri, rispetto al progetto originale approvato lo scorso novembre. Lo annunciano fonti militari di Gerusalemme, precisando che così il muro raggiungerà una lunghezza complessiva di 640 chilometri. La notizia giunge proprio nel giorno in cui la Corte dell'Aja conclude i suoi primi tre giorni di udienze per verificare la legalità del muro. Intanto è salito a due morti il bilancio degli scontri oggi a Biddu, villaggio nei pressi della 'Green Line', tra soldati israeliani e palestinesi che protestavano contro il muro difensivo che Israele sta costruendo in Cisgiordania. Per la Mezzaluna Rossa i soldati israeliani avrebbero sparato contro i manifestanti, mentre l'esercito israeliano sostiene di aver disperso la folla, un centinaio di palestinesi che protestavano, sparando colpi di arma da fuoco in aria. Quello di oggi è il terzo giorno di proteste nella zona.

All'inizio di questa settimana si sono svolte numerose manifestazioni a Bruxelles. Due attivisti di Mani Tese raccontano della manifestazione di circa 2000 persone provenienti, per la maggior parte da Belgio, Olanda e Danimarca. Durante il comizio di piazza hanno preso la parola Mustafa Barghouti ed il sindaco di Jayyous (un piccolo paese tra Qalkilia e Nablus completamente circondato dagli insediamenti) il primo per spiegare l'importanza politica e giuridica della decisione della Corte Internazionale di Giustizia, il secondo per dscrivere le difficolta' che la popolazione di un intero villaggio debe affrontare per vivere quotidianamente sotto assedio. "La manifestazione ha visto la presenza della poliz㭀a olandese, che vigilava sulla sicurezza, a piedi a cavallo e su camionette corazzate e che non permettevano ai manifestanti che si allontanavano dalla piazza per un panino o alla ricerca di un bagno di riavvicinarsi" commenta Antonio Graziano, volontario di Mani Tese. Nell'arco della stessa giornata si sono avute manifestazioni a favore del muro, con bandiere americane affiancate a quelle israeliane e pefino la carcassa di un bus portata direttamente da Gerusalemmme a testimonianza di un attentato suicida avvenuto alcuni mesi fa. Alcuni manifestanti particolarmente creativi hanno anche costruito una muro in cartapesta. Sul muro una scritta di fiori - sempbravano margherite gialle - "DEFENSE". Questo a testimonianza di come nella convinzione di ancora molti israeliani il muro sia un sinonimo di sicurezza.

In Italia a seguito dell'incontro fra gli attivisti della Campagna contro il Muro dell'apartheid del Forum Palestina che avevano occupato la sede dell'ACEA, è emerso che l'azienda romana non solo non ha mai sottoscritto alcun accordo con aziende o enti governativi israeliani, ma ha anche rappresentato in tutte le sedi l'impossibilità di simili operazioni, a causa dell'occupazione israeliana dei Territori Palestinesi, delle alture del Golan e di una porzione di territorio libanese, che renderebbe l'iniziativa propagandata dal governo italiano come illegale e ingestibile.

Fonte: Forum Palestina, Rai News 24, Mani Tese

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