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Honduras: il caso dei leader indigeni di Monta㱀a Verde
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La Corte Suprema dell'Honduras ha annullato la condanna contro Leonardo e Marcelino Miranda, leader indigeni della comunità Lenca di Monta㱀a Verde accusati dell'omicidio di Juan Reyes G㳀mez: ma il caso dovrà essere considerato nuovamente dalla Corte d'Appello di Santa Rosa di Copán. Secondo Amnesty International le accuse contro i fratelli Miranda non deriverebbero da azioni criminali, bensì dal proposito di impedire le loro attività per proteggere l'ambiente e la proprietà della terra delle loro comunità. "La sentenza contro Leonardo y Marcelino é stata caratterizzata da irregolaritá, dalla mancanza di prove alla parzialitá nel considerare i testimoni "sono stati considerati soltanto i testimoni dell'accusa, mentre sono stati ignorate le dichiarazioni dei testimoni della difesa" - nota Amnesty Internazional. Nel dicembre 2003 i due fratelli sono stati condannati a 25 anni di prigione, per l'assasinio di Juan Reyes G㳀mez, avvenuto nel 2001. L'appello presentato dalla difesa é stato respinto nel giugno del 2004. Successivamente un secondo appello é stato presentato alla Corte Suprema di Giustizia.
Arrestati l'8 gennaio del 2003 nel corso di un vero e proprio operativo militare, cui parteciparono anche agenti delle forze speciali (i Cobras), Leonardo e Marcelino hanno subito sin dal primo momento percosse e torture, poi continuate in prigione. Numerose sono state anche le minacce di morte nei loro confronti, come denunciato dal COPINH, il Consejo Civico de Organizaciones Populares e Indigenas de Honduras, in un comunicato con cui nel luglio scorso chiamava ad una mobilitazione internazionale in favore dei due leader lenca, dopo la sentenza della Corte d'Appello di Santa Rosa del Copan, che confermava la condanna del Tribunale di Gracias nei confronti dei due fratelli.
"La storia di Monta㱀a Verde è una tra le tante storie di violenza e di quotidiana negazione dei diritti delle popolazioni indigene. Un'ordinaria storia centroamericana, che vede contrapporsi da un lato ricchi latifondisti, interessati al controllo della terra, delle fonti d'acqua ed al commercio del prezioso legname delle foreste vergini della comunità, e dall'altro la popolazione originaria, che vigila e protegge le risorse naturali presenti sul territorio" - riporta Luca Martinelli in un dettagliato articolo per Peacelink.
Gli interessi economici legati alle terre di Monta㱀a Verde sono forti, cosi che la lotta degli indigeni lencas affiliati al COPINH ha avuto forti ripercussioni in tutto il paese. Anche perché i nemici della comunità risultano legati ai poteri forti del Paese. "Sono potenti latifondisti che formano parte della élite di Honduras. La famiglia Calix Urtecho! , ad esempio, che è stata quella che ha causato più problemi nella regione, ha connessioni politiche e militari. L'ex-Capitano Mario Calix Urtecho, morto da circa due anni, era stato anche uno dei massimi leader del Partido Nacional durante gli anni '80. Uno dei suoi figli è avvocato, notaio, ed è attualmente deputato del Congresso Nazionale, sempre per il Partito Nazionale, che è al Governo. Tra gli altri familiari c'è un poliziotto di alto rango, Wilfredo Urtecho Jeamborde, che nel corso degli anni 90 diresse un operativo di sfollamento forzato nella regione di Guaymas, Yoro, durante il quale furono torturati ed assassinati alcuni contadini. Tanto Wilfredo Urtecho Jeamborde come anche Mario Calix Urtecho furono addestrati nella Scuola delle Americhe, meglio conosciuta come la Scuola degli Assassini" - secondo una denuncia del COPINH.
"Il Paese è alla mercé degli interessi degli Stati Uniti d'America, della Banca Mondiale e della Banca Interamericana di Sviluppo (BID), tra Plan Puebla Panamá e CAFTA (Central America Free Trade Agreement)" - commenta Luca Martinelli. "Come negli anni 20, quando il Paese era interamente controllato dalle compagnie bananeras U.S.A. United Fruit Company (UFCo, oggi Chiquita) e Standard Fruit, che avevano in mano l'economia di Honduras (all'export di banane corrispondeva l'88% del commercio estero), ancora oggi il piccolo stato centroamericano rappresenta un punto strategico e da occupare secondo gli interessi economici delle transnazionali e gli scontri delle guerre civili interne. Continuano ancora oggi, come negli anni 70 ed 80, quando si fecero più forti i conflitti armati in Centro America e si svilupparono sollevamenti insurrezionali e di liberazione, gli addestramenti in territorio hondure㱀o delle truppe e dei corpi repressivi. Nella base del Comando Sur di "Palmerola", nei pressi della città di Comayagua, dove vennero preparati le truppe dei Contras, si è registrata anche nell'ultimo anno la presenza di truppe degli eserciti sudamericani". [GB]