Haiti: nuovo premier, ma la ricostruzione sarà lunga - dice Annan

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Haiti ha un nuovo Primo ministro: si tratta di Gerard Latortue, nominato in questi giorni dal Presidente della Repubblica Boniface Alexandre. "Voglio unire tutti i cittadini per partecipare alla costruzione di una nuova Haiti", è stato il primo pensiero espresso dal nuovo Premier. Intanto però la violenza non si placa. Sono stati sei i morti durante una sparatoria su di un corteo che celebrava nella capitale il cambio di regime.

La nomina di Latortue - secondo l' agenzia Misna, sarebbe il risultato di una scelta consensuale scaturita dal confronto tra gruppi politici e sociali, il mondo universitario, la chiesa. L'opposizione politica della Piattaforma democratica ha accolto "favorevolmente" attraverso il portavoce Micha Gaillard la designazione di Latortue. Per il 'Gruppo dei 184', costituito da diversi settori della società civile, il nuovo primo ministro rappresenta il simbolo della transizione pacifica una volta che "il problema principale, Aristide, è scomparso".

Il nuovo premier dovrà ora affrontare un duro lavoro per rimettere in marcia un paese diviso, economicamente in crisi e attualmente vessato dai gruppi armati, in particolare dalle 'Chimere' dell'ex presidente Jean-Bertrand Aristide, un gruppo paramilitare che da anni assoggetta a violenze e furti la popolazione haitiana.

Proprio questi ultimi, domenica scorsa, hanno aperto il fuoco su un corteo di mille persone che manifestava la propria gioia per la fuga di Aristide. I marines sono intervenuti rispondendo al fuoco. Tuttavia secondo la CNN il corteo non aveva una adeguata protezione militare. Più di 200 persone sono morte dal 5 febbraio, giorno in cui è iniziata l'insurrezione armata.

Dopo l'arrivo della task-force dell'Onu, il Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan ha annunciato che occorreranno dieci anni per ripristinare le infrastrutture e ha lanciato una campagna per raccogliere 35 milioni di dollari. Scuole, ospedali, stazioni di polizia e canali di comunicazione sono stati distrutti e l'accesso al cibo e ai servizi di base è tuttora precario. Più della metà della popolazione colpita dai disordini sono giovani, bambini e donne. Già prima della recente crisi Haiti era uno dei Paesi più poveri del mondo con una situazione sanitaria tra le peggiori dell'America Latina, alti tassi di mortalità infantile e di partorienti, un'elevato livello di denutrizione e la più alta percentuale di malati di HIV/AIDS in tutto il mondo.

Segnaliamo ai lettori che su Haiti, oltre alle puntuali informazioni della rete OneWorld nelle diverse lingue, sono due in particolare i partner di Oneworld che riportano regolari aggiornamenti sulla situazione nel Paese. Si tratta del sito d'informazione NACLA e dell'associazione con sede in Gran Bretagna Haiti Support Group. [DS/GB]

Altre fonti: Warnews.

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