Gli errori di Vladimir Putin e la Nato

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Foto: Tong Su da Unsplash.com

Lo storico Gastone Breccia non crede che le nuove adesioni di Svezia e Finlandia  peggioreranno la situazione e stima che l'invio di armi fosse necessario. Un botta e  risposta sui temi più spinosi della guerra in Ucraina.

“Il probabile prossimo ingresso di Finlandia e Svezia nella Nato è la prova migliore del disastro politico in cui Putin ha trascinato il proprio Paese” dice all’Atlante Gastone Breccia, storico militare che insegna all’Università di Pavia e ha scritto diversi saggi sui conflitti recenti (Libia e Afghanistan in particolare). “Non solo” – aggiunge – “non sta vincendo la guerra sul terreno, ma sta iniziando a perdere la pace futura.”

A proposito di pace non la allontana l’adesione dei due Stati alla Nato – Finlandia e Svezia? Putin aveva detto che l’invasione si era resa necessaria proprio dall’accerchiamento dell’Alleanza atlantica 

La Russia, attraverso il suo presidente, afferma di aver attaccato “preventivamente” l’Ucraina per difendersi da un attacco della Nato. Ma è falso. La Nato non aveva e non ha tuttora schierato in Europa truppe sufficienti per un’azione offensiva in territorio russo. La Russia ha anche affermato di aver attaccato l’Ucraina per “denazificarla”. È un’altra affermazione assurda. In Ucraina i neonazisti non hanno preso più del 2% dei voti, alle ultime elezioni, e non sono entrati in parlamento. La democrazia ucraina è piena di difetti, e dopo il 2014 il governo di Kiev ha preso alcune misure antidemocratiche, ma parlare di uno Stato “neonazista” è pura propaganda.

Tornando a Svezia e Finlandia: la Turchia gioca la sua carta del veto in chiave anticurda e per ricevere armi dalla Svezia.. Un veto interessato cui è difficile rispondere

Erdogan continua a sfruttare cinicamente le crisi che si sviluppano attorno al suo Paese per il proprio tornaconto… che continua ad essere lo stesso, ovvero far dimenticare ai propri elettori il malgoverno di cui è responsabile attraverso l’ossessiva chiamata alle armi – reale o figurata – contro il “pericolo curdo”. Non credo che Svezia e Finlandia gli daranno retta per quello che riguarda la consegna dei “terroristi” del Pkk. Potrà ottenere denaro e armi, invece, in cambio del suo riluttante assenso all’ingresso nella Nato dei due Paesi nordici, e potrà comunque lagnarsi sul fronte interno per l’ennesima “mancanza di collaborazione” dell’Occidente riguardo alla questione curda...

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