Giornata mondiale dell’acqua: un bene comune da difendere anche in Italia

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“Senza acqua non c'è dignità e non vi è via d'uscita dalla povertà”. Lo afferma il Segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon nel suo messaggio per l’odierna ‘Giornata mondiale dell’acqua’ promossa dalle Nazioni Unite che quest’anno ha come tema “Acqua per le città: rispondere alla sfida dell’urbanizzazione”. “L’urbanizzazione offre opportunità per una gestione più efficiente e un migliore accesso all’acqua potabile e ai servizi igienici” – nota Ban. “Ma allo stesso tempo, nelle città i problemi si accrescono e stanno attualmente superando la nostra capacità di trovare soluzioni”.

“Negli ultimi dieci anni – sottolinea Ban – il numero di abitanti delle città che non hanno accesso ad un rubinetto in casa o nelle immediate vicinanze è aumentato di circa 114 milioni e quello di coloro che non hanno accesso ai servizi sanitari di base è aumentato di 134 milioni. Tutto questo ha avuto un impatto estremamente negativo sulla salute umana e sulla produttività economica: le persone sono malate e inabili al lavoro”. Il segretario dell’Onu ricorda quindi che “nel mondo le persone più povere spesso non hanno altra scelta che comprare l'acqua da fornitori informali a prezzi superiori dal 20 al 100 per cento rispetto a quelli dei loro vicini più ricchi che ricevono l'acqua direttamente nelle loro case”. “Questo non è solo insostenibile, è inaccettabile” – conclude Ban Ki-moon.

Quest’anno è Città del Capo ad ospitare le iniziative più significative della giornata promossa dalle Nazioni Unite. Nella città sudafricana si stanno discutendo i temi relativi al diritto all’acqua e a servizi sanitari adeguati in un continente dove la spinta all’urbanizzazione non sempre è accompagnata da politiche adeguate aprendo la strada a una serie di sfide ancora da vincere. “Oggi - scrivono i promotori dell’iniziativa - una persona su due nel mondo vive in una città e il tasso di urbanizzazione è in continua crescita sia per il naturale aumento della popolazione sia per lo spopolamento delle campagne. Il 93% dell’urbanizzazione si sta registrando in paesi poveri o in via di sviluppo e nel 40% dei casi a crescere sono le baraccopoli: fino al 2020, ogni anno ci saranno 27 milioni di nuovi abitanti di slums”.

Nel 2025, secondo i dati del World Water Forum, circa 1,8 miliardi di persone vivranno in paesi o regioni colpite da una grave scarsità di acqua e due terzi della popolazione mondiale vivrà in condizioni di carenza estrema. Già oggi più di 884 milioni di persone nel mondo non hanno acqua potabile, mentre 2,6 miliardi di persone - sui 6 miliardi che popolano il pianeta – mancano di sistemi igienico-sanitari adeguati ricorda l’Unicef.

Non solo l’acqua non è disponibile a tutti, ma oggi la sua accessibilità è minacciata in numerosi paesi dai processi di privatizzazione. “L’acqua è il bene comune più prezioso, un diritto di tutta l’umanità. L’acqua appartiene a tutti e non può essere ridotta a una merce. Nessuno può assumerne la proprietà. Appartiene all’umanità intera! Ad ognuno di noi” – afferma Guido Barbera, presidente del Cipsi, il coordinamento di associazioni da anni attivo per chiedere l’acqua sia riconosciuta come un “bene comune” e un “diritto umano”. “L’acqua è tanto preziosa da meritarsi l’appellativo di ‘oro blu’ sui mercati finanziari, generare conflitti, influenzare migrazioni” – sottolinea il presidente del Cipsi che per la giornata odierna ha preparato un Dossier statistico sull’acqua.

Con lo slogan “Vogliamo l’acqua e il sole, mica la luna”, il Forum italiano dei movimenti per l’acqua ha indetto per sabato 26 marzo a Roma una manifestazione nazionale in vista dei referendum abrogativi delle leggi sulla privatizzazione dell’acqua e per la reintroduzione dell’energia nucleare nel nostro paese. “Questi referendum sono fondamentali per tutte le donne e uomini che guardano ad un altro modello di società, di sviluppo e al futuro del pianeta” – sottolineano le associazioni ricordando che “è da anni che i movimenti in difesa dell’acqua bene comune si battono per il suo riconoscimento quale diritto umano universale, diritto calpestato da diverse norme che vogliamo abrogare con i referendum”. [GB]

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