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Genocidi: dall'olocausto alla conferenza di Stoccolma
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Il termine 'genocidio' fredda gli animi in qualunque lingua sia pronunciato, è una parola talmente contraria al comportamento civile che gli uomini, le istituzioni ed i governi esitano ad usarla anche quando ce n'è davvero bisogno. Dalla firma della convenzione dell'ONU contro il genocidio del 1948 si riparla oggi di prevenzione, repressione e minacce del crimine di genocidio al Forum Internazionale di Stoccolma.
La conferenza che il governo svedese ed il segretario generale dell'ONU Kofi Annan organizzano nella capitale svedese è l'ultima di un ciclo di quattro incontri internazionali che era stato aperto nel 2000 sul tema dell'olocausto seguito poi nel 2001 dalla lotta alle intolleranze e nel 2002 dalla promozione della riconciliazione. Obiettivo è quello di analizzare a fondo la strategia per sradicare il fenomeno del genocidio
da "Studi per la Pace":
il genocidio (in pdf)
che anche dopo la fine del nazismo si è ripetuto più volte negli ultimi decenni in varie parti del mondo, dalla Cambogia ai Grandi Laghi, alla Bosnia.
Ad accompagnare l'evento, numerose manifestazioni culturali tra cui una mostra d'arte che ha causato un incidente diplomatico tra il governo svedese e l'ambasciatore di Israele in Svezia: nell'esposizione era presente un'opera che proponeva un avanguardistico collegamento tra un' attentatrice suicida palestinese e Biancaneve. Se la presenza di Israele era prevista ai massimi livelli, a causa di questo incidente Israele ha mantenuto la propria partecipazione abbassando però il livello della presenza.
In Italia intanto si celebra oggi la "Giornata della Memoria". Il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, si fa memoria del genocidio subito dal popolo ebraico. Numerose le iniziative organizzate a Roma e in tutto il Paese. [RB]
Altre Fonti: Forum Internazionale di Stoccolma, Reporter Associati, L'Unità.