Gambia, l’ex presidente ruba la cassa e scappa

Stampa

L’ex presidente del Gambia Yahya Jammeh è scappato con la cassa dello Stato. Personaggio quantomeno insolito. 22 anni al potere, e non gli bastavano. Perde le elezioni, non accetta il risultato, e porta il Paese sull’orlo della guerra civile. Ma con preveggenza si premunisce, e nel giro di due settimane fa ritirare 500 milioni di ‘dalasi’ dalle casse dello Stato. Circa 11 milioni di dollari, in un paese in cui il pil nel 2015 era di 938 milioni di dollari. Pronto per l’esilio dorato che lo aspetta, se destino e giustizia umana non provvederanno.

Tanto per non dimenticarci che c’è l’Africa nera con i suoi molti problemi. Anche se per fortuna, ciò che sta accadendo in Gambia è eccezione e non regola. 11 milioni di dollari, dobbiamo pensare in oro e contanti, che dev’essere stato anche un bel peso e ingombro. L’ex uomo forte si è anche portato via su un aereo cargo, fornito dal Ciad, una ingente quantità di beni di lusso, fra cui un numero imprecisato di auto lussuose

Solo poche ore prima di questa rivelazione, Nazioni Unite, Unione Africana e la Comunità dei Paesi dell’Africa occidentale, volevano che Yahya Jammeh, cacciato in esilio sotto il loro patrocinio, potesse tornare in Patria senza ritorsioni. Ma l’ex presidente manolesta Yahya Jammeh ha deciso che preferisce non tornare. Salvo garantirsi un ricco pensionamento in qualche Stato ricettatore di soldi e beni altrui. Problema non irrisolvibile, in quella sofferta area del mondo.

Utile ricordare che Yahya Jammeh, di recente aveva proposto di dichiarare il Gambia ‘repubblica islamica’ e di uscire dal Commonwealth. Il Gambia sull’orlo di una guerra civile e una invasione minacciata dal confinante Senegal, che circonda il piccolo Gambia su tre lati. Ripulita la stentata Banca Nazionale, Yahya Jammeh, è stato visto volare verso la Guinea Equatoriale, da dove si ritiene che cercherà di sfuggire alla giustizia, in quanto si tratta di un Paese non firmatario della Corte Penale Internazionale.

Da Remocontro.it

Ultime notizie

Fumetti per la Pace, ecco il concorso Peace is Pop!

21 Settembre 2025
Atlante delle guerre e dei conflitti del Mondo, insieme al Piccolo Museo del Giocattolo, lanciano il contest "Peace is Pop! Fumetti per la Pace".

Mio fratello Ibrahim

20 Settembre 2025
Un pellegrinaggio sui campi da rugby italiani, con lo scopo di condividere e raccontare le capacità riabilitative, propedeutiche e inclusive della palla ovale. (Matthias Canapini) 

Il Punto - Si muore nel silenzio

19 Settembre 2025
I palestinesi sono soli, entriamo nel giorno 1.303 dall’invasione russa in Ucraina, e altrove, si muore nel silenzio dei media. (Raffaele Crocco)

La Sicilia ha sete

18 Settembre 2025
La Sicilia ha sete, e non da poco tempo. (Rita Cantalino)

L’inizio dell’offensiva terrestre israeliana e l’esodo di massa da Gaza City

17 Settembre 2025
Israele conferma che l’offensiva ha provocato un esodo senza precedenti. (Giacomo Cioni)

Video

Serbia, arriva a Bruxelles la maratona di protesta di studenti per crollo alla stazione di Novi Sad