Felice anno nuovo!

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Felice anno nuovo a coloro che si sveglieranno nel 2004 liberi da sensi di colpa, pieni di una vita in cui la passione vince l'omissione e la gioia tesse luci laddove l'amarezza deposita tele di ragno.

Felice anno a chi non nasconde sentimenti né strappa da sé le fonti da cui emana la trasparenza e non guarda ai propri vicini come passeggeri estranei di un viaggio senza fermate, spiagge o orizzonti.

Felici coloro che abbandonano nel passato il bagaglio in eccesso e con cuore leggero rovesciano in terra il cumulo di orgoglio e di tedio e, generosi, cercano l'umiltà.

Felice anno nuovo a tutti coloro che si svegliano oggi al suono delle preghiere e ringraziano per quanto hanno avuto e per quanto non hanno avuto, meravigliati dal dono della vita, malgrado tante crepe nelle pareti, frutti appassiti e gruzzoli nascosti.

Buon anno a chi gusta la feijoada e si compiace del cibo servito in piatto altrui; la vita è dono, contrazione dell'utero, desiderio manifesto, spirito goloso mai sazio di Dio.

Che sia nuovo l'anno per coloro che mai maledicono e frenano la propria lingua, economizzano parole e seminano fragranze nei sentieri dei sentimenti.

Sia felice l'anno anche di chi si incanta a guardare e, se inciampa, non cade nell'abisso dell'invidia né si perde in oscurità dove la paura è solo l'eco dei propri timori.

Felice anno nuovo a chi si rifiuta di essere tanto vecchio da volere tutto nuovo: corpo, macchina e amore; vivere è una grazia per chi accarezza le proprie rughe e tratta i propri limiti come un recinto fiorito di un gregge di montagna.

Abbiano un anno felice tutti quelli che sanno essere grassi e felici, indebitati e allegri, privati di carezze ma pieni di attese delle fortune che verranno.

Felice anno nuovo agli orfani di Dio e di speranze e ai mendicanti che hanno vergogna a chiedere, ai cavalieri della notte e alle dame che non hanno mai provato il latte che portano in seno.

Siano felici quest'anno gli uomini ridicolmente adornati, presunti campioni di vantaggi; quelli che non temono nulla, eccetto lo sguardo supplicante dei figli e il sorriso ironico delle donne che non li amano.

Siano felici anche le donne che si uccidono di amore e di dolore per chi non lo merita e che allo specchio si scoprono tanto belle fuori quanto sanno di esserlo dentro.

Sia nuovo l'anno per gli ubriachi che non inciampano mai in impertinenze, e per chi non cospira contro la vita altrui.

Felice anno nuovo per chi colleziona utopie, fa delle proprie mani un aratro e irriga con il proprio sangue i semi che coltiva.

Siano molto felici i vecchi che non si travestono da giovani e i giovani che superano la vecchiaia precoce; i loro cuori portino l'età che annuncia emozioni forti.

Tanta felicità a quelli che portano con sé la casa del silenzio e offrono dai propri balconi cioccolate calde con sorrisi di saggezza.

Un anno felice a quelli che non si mostrano nel pollaio della propria vanità, trattano la morte con distacco e saltano con il bambino che li abita.

Felice anno nuovo per i sonnambuli che si tengono in equilibrio sui fili, e per chi cerca luce negli angoli della notte.

Un anno nuovo molto felice per tutti noi che giuriamo di sequestrare i vizi che ci carichiamo e di non pagare il riscatto della dipendenza; il futuro ci troverà magri per aver mangiato meno, sani per aver fumato ossigeno, solidali per aver condiviso doni e beni.

Felice 2004, senza terremoti, uragani, maremoti, eruzioni vulcaniche, siccità e altri disastri. Dio ci conceda la benedizione di tanti doni.

di Frei Betto (brasiliano, teologo della liberazione, scrittore)

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