Eventi | Novembre 2024:

4 Nov

UNA COOPERAZIONE CHE CAMBIA

4 Nov

“UNA COOPERAZIONE CHE CAMBIA: LE VOCI DELLE NUOVE GENERAZIONI”, IL MANIFESTO DEI GIOVANI DI GENERAZIONE COOPERAZIONE

Presentazione presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazioone Internazionale - 4 novembre 2024 “(…) una Cooperazione che seriamente operi per promuovere la cultura della pace, la cittadinanza globale, la sostenibilità, il lavoro dignitoso, e che affronti efficacemente l’emergenza climatica e la riduzione delle disuguaglianze”.

È la cooperazione a cui aspirano i Giovani di Generazione Cooperazione che con il loro Manifesto si appellano ai decisori politici proponendo 10 punti qualificanti per il rilancio della cooperazione internazionale allo sviluppo italiana. In risposta alle molteplici crisi della nostra epoca, conflitti, crisi climatica, l’incessante acuirsi delle disuguaglianze, il loro messaggio è chiaro e vogliono rendersi in prima persona protagonisti di un rilancio della cooperazione come strumento per assicurare al mondo un futuro di giustizia e di pace.

Siamo onorati di annunciare che il 4 novembre pubblicheremo il Manifesto dei Giovani di Generazione Cooperazione consegnandolo al Ministro Antonio Tajani durante l’evento di dialogo tra Civil7 e istituzioni italiane che si terrà presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. 
I temi su cui i decisori politici vengono stimolati dai giovani sono tanti: dall’educare alla non violenza, all’affrontare la crisi climatica, dal ridurre le disuguaglianze al dare protagonismo ai giovani ed assicurare un lavoro dignitoso, dal desistere da investimenti che alimentano la spirale delle guerre all’importanza del dialogo e di partenariati realmente paritari e fondati sulla reciprocità degli scambi. Sono solo alcuni dei temi che vengono affrontati nel Manifesto, un vero e proprio richiamo alla realtà e a quelle che sono le priorità di azione, da parte di una generazione che, consapevole di ciò che sta ereditando, con determinazione ha voglia di mettersi in azione, di “agire ora, nel presente, per fare in modo che domani ci sia un futuro per tutt*, un futuro fondato sul dialogo, la sostenibilità e la giustizia sociale e ambientale”.

Il manifesto è una iniziativa lanciata dal Progetto Generazione Cooperazione di educazione alla cittadinanza globale e finanziato dall’Agenzia italiana per la cooperazione italiana. Il Manifesto sarà reso pubblico in occasione del 4 novembre successivamente alla consegna ufficiale alle Istituzioni italiane 

Qui la News di lancio!http://ecg.focsiv.org/.../-una-cooperazione-che-cambia-le...

6 Nov

COME SI UCCIDE LA NOTIZIA

6 Nov

COME SI UCCIDE LA NOTIZIAQuando i giornalisti sono il bersaglio, 6 novembre 2024 ore 18:00 TRENTO - Palazzo Trentini, Sala Aurora del Consiglio Provinciale, Via Manci 27. Entrata libera. L'iniziativa è parte del progetto Media Academy https://mediaacademy.it/. Con:

Raffaele Crocco

Giornalista, Direttore Unimondo e Atlante delle guerre e dei conflitti nel mondo

Antonio Trombetta

Presidente Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani

Uccisi, dispersi, imprigionati ... i giornalisti continuano a non lavorare in sicurezza, come dimostrano ad esempio, i rapimenti e gli attacchi armati in Messico.Il numero record di incidenti violenti  in America Latina sta spingendo i giornalisti all'autocensura, con una conseguente assenza di informazione nella regione, dove la criminalità organizzata e la corruzione sono gli argomenti per cui si rischia la vita. I giornalisti tenuti in ostaggio in tutto il mondo sono 54. Per quanto riguarda i giornalisti scomparsi (84), quasi un reporter su tre è messicano. Il Messico rimane il Paese con il maggior numero di giornalisti scomparsi al mondo, 31 su un totale di 84. A Gaza, dall'inizio della guerra tra Israele e Hamas, almeno 13 giornalisti sono stati uccisi nel corso del loro lavoro e un totale di 56 se si includono i giornalisti uccisi senza un evidente collegamento con il loro lavoro. Carcere
Nel mondo, 521 operatori dei media sono in carcere per motivi arbitrari legati alla loro professione. Secondo RSF (Reporter senza frontiere) anche quest'anno "la Cina rimane la più grande prigione al mondo per i giornalisti",121 professionisti dei media sono rinchiusi nelle carceri cinesi (di cui 12 a Hong Kong e 42 nello Xinjiang), pari a quasi un quarto (23%) dei giornalisti detenuti nel mondo. La Bielorussia, con le sue politiche sempre più repressive, spicca tra i regimi: nelle sue carceri sono detenuti 39 giornalisti. La Bielorussia è anche il Paese con il più alto numero di donne giornaliste detenute, 10 dopo la Cina  che ne ha imprigionate 14. In Iran Turchia, una delle tecniche utilizzate per reprimere i giornalisti è la detenzione ripetuta. Nel 2023 43 giornalisti turchi e 58 giornalisti iraniani sono finiti in prigione.Indice mondiale sulla libertà di stampa 2024

Come si legge nell'analisi di Reporter Senza Frontiere, la libertà di stampa in tutto il mondo nel 2024 risulta minacciata proprio da coloro che dovrebbero esserne i garanti: le autorità politiche. Questa constatazione si basa sul fatto che, dei cinque indicatori utilizzati per stilare la classifica, è proprio quello politico ad aver subito un calo maggiore, con una diminuzione globale di 7,6 punti. Secondo il rapporto dell'organizzazione no-profit, nel 2024 si è registrata una “chiara mancanza di volontà politica da parte della comunità internazionale di far rispettare i principi di tutela dei giornalisti, in particolare la Risoluzione 2222 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”. Anche la guerra in Medioriente non ha aiutato, a causa del numero da record di violazioni contro i giornalisti e i media negli ultimi 12 mesi: più di 100 reporter palestinesi infatti sono stati uccisi dalle forze di difesa israeliane, di cui almeno 22 mentre erano in servizio.

I Paesi più censurati

Le ultime tre posizioni della classifica sono occupate dall'Afghanistan (178°, al terzultimo posto), in cui i giornalisti vengono incessantemente perseguitati, dalla Siria (179°) e, infine dall'Eritrea che, ultima in classifica in 180° posizione, risulta essere il Paese in cui la libertà di stampa è maggiormente minacciata. Come rivela l'Indice della libertà di stampa di RSF, la regione del Maghreb-Medio Orienteè quella in cui si registra la situazione peggiore, seguita dalla regione Asia-Pacifico, dove il giornalismo è soffocato dai governi autoritari, e l'Africa. Situazione grave anche in Russia (che ricopre il 162° posto), dove quasi tutti i media indipendenti sono stati banditi, dichiarati “organizzazioni sgradite” o sottoposti alla censura militare.   

I Paesi più liberi

I Paesi in cui la libertà di stampa è “buona” sono tutti membri dell'Unione Europea, che ha adottato la sua prima legge sulla libertà dei media (Media Freedom Act). Al primo posto della classifica sulla libertà di stampa troviamo la Norvegia, il Paese in cui il giornalismo risulta essere più libero e autonomo, seguita da Danimarca (2° posto) e Svezia (3°). La libera informazione viene però messa più a dura prova in Ungheria, Malta e Grecia, i tre Paesi Ue più bassi in classifica. Nel 2024 l'Italia è scesa di 5 posizioni rispetto all'anno precedente e, attualmente, si trova al 46° posto, su 180.  Spostandosi oltreoceano, si registra un notevole calo in una delle maggiori potenze mondiali, gli Stati Uniti, scesi di ben 10 posizioni e attualmente al 55° posto. 

Partner: Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol, Comunità Alta Valsugana e Bersntol, Comune di Rovereto, Fondazione Cassa Rurale Alta Valsugana,
Forum Trentino per la pace e i diritti umani, Fondazione Antonio Megalizzi, RotarAct Rovereto, Metal Working, Distretto Famiglia  https://mediaacademy.it/ 

Informazioni: 342 5144241, [email protected]

8 Nov

Quando i soldi uccidono

8 Nov - 14 Nov

10 Nov

Fully Booked

10 Nov

13 Nov

Premi Nobel per la pace contro il nucleare

13 Nov

BookCity 2024. Premi Nobel per la pace contro il nucleare .-.-

Presentazione del Libro: I Partigiani della pace sul tema: Premi Nobel per la pace contro il nucleare.

Con gli Autori: LAURA TUSSI E FABRIZIO CRACOLICI e i relatori: MAURIZIO ACERBO, GIORGIO CREMASCHI, PAOLO FERRERO

DIRETTA FACEBOOK:

https://facebook.com/events/s/book-city-2024presentazione-de/1108020937601593/

  • Argonauti per la Pace 
  •  Mondo senza guerre e senza violenza 

Mercoledì 13 Novembre 2024 ore 18.30

Oltre alle interviste esclusive a Moni Ovadia, Alex Zanotelli, Vittorio Agnoletto, in questo libro troviamo idee e proposte per contrastare le dinamiche dei conflitti e le conseguenze etiche, politiche e economiche.

15 Nov

Il ratto di Europa

15 Nov

15 novembre 2024 ore 18:00 a ROVERETO - Sala Fondazione Caritro Piazza Antonio Rosmini, 5. Entrata libera

Tempora Odv all'interno del progetto Media Academy presenta: Il ratto di Europa. Fragilità geopolitica.

Cadmo è ancora in cerca di Europa…

L’Unione Europea, grande esperimento politico che tutto sommato può essere considerato riuscito, quantomeno in parte, dimostra una grande fragilità e disunione per ciò che riguarda la sua politica estera. Un grave errore strategico, tenendo conto del suo posizionamento spaziale, che la vede sottoposta alle pressioni di chi scappa da sud, in cerca di una vita migliore per sé e per i suoi cari, dall’instabilità cronica del Medio Oriente, e dal risveglio dell’orso russo.

UE e USA non sono attori dal medesimo peso politico. I loro rapporti di forza appaiono, infatti, fortemente sbilanciati. “L’Europa è un gigante economico, un nano politico e un verme militare”, disse con spregio Henry Kissinger, ex Segretario di Stato americano. L’assetto tendenzialmente bipolare del pianeta, non solo in senso politico ma anche culturale, impedisce all’Europa di ritagliarsi un proprio spazio e la costringe invece a schierarsi con nettezza nel sistema di alleanze atlantico, che però non contribuisce né a definire né a guidare. 

Il cuore propulsivo del globo è ormai stabilmente spostato sul Pacifico rendendo l’area europea marginale rispetto ai teatri maggiori dello scontro globale. L’incapacità dell’Unione di stabilizzare o anche solo di incidere nei propri sottosistemi più problematici (Balcani, Mar Nero) e nei quadranti più prossimi che scaricano instabilità sull’Europa (Mediterraneo, Medio Oriente) comporta una inevitabile debolezza nelle relazioni con altri spazi geopolitici (Stati Uniti, Cina), sia in quanto soggetto unitario che nei suoi attori più importanti (Germania, Francia).

Altro tema di rilievo è l’AI. La corsa all’intelligenza artificiale aumenterà il distacco tecnologico tra gli Stati Uniti e l’Europa, oppure il Vecchio continente ha qualche carta da giocare? Di certo Gli Stati Uniti hanno un vantaggio incomparabile in termini di capitali. Se non si mobilitano almeno un po’ più di capitali, in Europa non si potrà fare quasi nulla. Inoltre – ed è un punto centrale – c’è un ritardo sui talenti, sulla capacità di attrarre e trattenere il capitale umano.

Senza forti iniziative per rafforzare nelle opinioni pubbliche la condivisione del progetto europeo il rischio sempre più incombente è che l’identità europea si faccia, ma contro l’Europa. Anche in questa prospettiva, sarà bene tornare a riflettere sugli aspetti per i quali l’ammonimento di Altiero Spinelli, quando nel Manifesto di Ventotene scriveva: “Se la lotta resta ristretta nel tradizionale campo nazionale, sarà molto difficile sfuggire alle vecchie aporie”, appare ancora drammaticamente attuale nell’Europa dei muri, dei nuovi nazionalismi e delle incomprensioni e della sfiducia reciproca. Quali le sfide e le opportunità?

Public Talk con

Vincenzo Della Sala - Scienza Politica UniTrento 

Zouhir Louassini - Scrittore, Giornalista Rai News 24 Roma

Modera Luigi Prosser

Partner:  Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol, Comunità Alta Valsugana e Bersntol, Comune di Rovereto, Fondazione Cassa Rurale Alta Valsugana,Forum Trentino per la pace e i diritti umani, Fondazione Antonio Megalizzi, RotarAct Rovereto, Metal Working, Distretto Famiglia  

Informazioni:  342 5144241, [email protected]

21 Nov

Dentro i conflitti

21 Nov - 28 Nov

 Dentro i conflitti: due serate di approfondimento a novembre 2024

La Biblioteca comunale di Cavalese, con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Cavalese, propone nel mese di novembre due importanti incontri pubblici di approfondimento dedicati ai conflitti nel mondo.

Le serate sono organizzate grazie alla collaborazione del Forum Trentino per la Pace e i Diritti umani, dell’Associazione 46° Parallelo con l’Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo e dell’Associazione Pace per Gerusalemme.

Giovedì 21 novembre alle ore 20.30 in Sala Frasnelli (sopra la biblioteca) “Riflessi di guerra. Il risiko mondiale”, con Emanuele Giordana, direttore editoriale de L’Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo, in dialogo con Riccardo Santoni, coordinatore del Forum Trentino per la Pace e i Diritti umani.

L’incontro sarà un’introduzione ai conflitti nel mondo, spesso dimenticati dai mass media, che dedicano attenzione soltanto alla guerra in Ucraina e all’ultima fase del conflitto israelo-palestinese.

Ma i conflitti nel mondo, stando all’ultima edizione dell’Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo, sono 31, un numero senza fine di crisi politiche, umanitarie, ambientali. Lo scontro appare infinito e ovunque nel mondo. Armate e politica si muovono sullo scacchiere del Risiko.

La corsa al riarmo sta drenando finanze destinate allo stato sociale, alla cooperazione internazionale, alle politiche di conversione ecologica. Sta accadendo ovunque: i dati forniti dall’Atlante raccontano che nel 2022, a fronte di 2.200 miliardi di dollari investiti in armi, la comunità mondiale ha speso solo 180 miliardi di dollari per la cooperazione tra i popoli. Le relazioni tra Paesi si basano ancora sulla forza, sugli eserciti, sul confronto militare. Sono in guerra la Siria, l’Afghanistan, l’Etiopia, la Somalia, il Ciad, la Repubblica Democratica del Congo, la Repubblica Centrafricana, la Nigeria, lo Yemen, il Sud Sudan, e tanti altri Paesi. E ancora basti pensare, solo negli ultimi mesi, la Georgia, altra terra sospesa fra Europa e Russia, dove le elezioni legislative hanno generato il caos. E più lontano, nell’Oceano Pacifico, a Taiwan, un’altra puntata del confronto fra Stati Uniti e Cina.

Nato nel 1991, il Forum Trentino per la Pace e i diritti umani emerge dalla volontà del Consiglio Provinciale di Trento, che ha deciso di dotarsi di uno strumento per mantenere vigile l’attenzione sulle tematiche legate alla pace. Diritti umani, solidarietà, cittadinanza attiva e responsabilità sono alcuni dei termini chiave che guidano da anni le attività del Forum Trentino, organismo permanente voluto dal mondo politico per mettere in rete e in relazione le diverse realtà che in Trentino si spendono quotidianamente per migliorare il proprio contesto di riferimento e i territori con cui tessono quotidianamente relazioni e legami.  

L’Associazione culturale 46° Parallelo è nata a Trento nel 2008 per affrontare il tema della guerra e della pace guardandolo in modo differente, ponendo la geografia al centro delle valutazioni, delle analisi, del racconto. Porta avanti il progetto Atlante delle guerre e dei conflitti del Mondo, con la direzione editoriale di Raffaele Crocco, una pubblicazione annuale ed un sito costantemente aggiornato sui conflitti.

Giovedì 28 novembre alle ore 20.30 “Dentro il conflitto israelo-palestinese”, proiezione di cortometraggi e dibattito a cura di Pace per Gerusalemme.

Durante il secondo incontro verranno proiettati alcuni cortometraggi presentati al Nazra-Festival internazionale di cortometraggi palestinesi. La rassegna consente di fare breccia nel silenzio e nella disinformazione che permeano il conflitto israelo-palestinese, affrontando non solo le difficoltà della vita in territori occupati militarmente, ma anche la volontà di emersione delle donne e dei giovani in situazioni di conflitto e di violazione dei diritti umani.

Rappresentanti dell’Associazione saranno presenti per approfondire i temi trattati e dialogare con i presenti.

L’Associazione Pace per Gerusalemme è nata a Rovereto nel 2001 per affermare le ragioni della pace, del dialogo e della convivenza in quel luogo reale e simbolico che è la terra di Palestina-Israele.

Tutta la cittadinanza è invitata. La partecipazione è libera e gratuita.

Informazioni: 0462 237544 - whatsApp 338 3040831 - [email protected]

24 Nov

Festeggiamo i 25 anni del Saint Martin

24 Nov

"Io sono perchè noi siamo"
Proverbio africano

Caro/a amico/a, ti aspettiamo

DOMENICA 24 NOVEMBRE alle 16.00
 

per il 25° anniversario del Saint Martin all'OPSA, Sarmeola di Rubano, Via della Provvidenza 68 - Padova

Programma

Ore 16.00  Accoglienza con caffè, the e biscotti del laboratorio L’Arche Kenya
ore 16.30  Saint Martin – Only through community. Uno sguardo al  passato, un incontro con il  presente e lo sguardo verso il futuro
ore 17.15  S.Messa celebrata da don Gabriele Pipinato
ore 18.00  Castagnata per tutti

Sarà allestito anche uno spazio per i più piccini.

Festeggiamo 25 anni di comunità, reciprocità, incontro, relazione, trasformazione, vicinanza alle persone più vulnerabili e molto altro... 25 anni di ONLY THROUGH COMMUNITY

Info e programma
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Giovedì 14:

Quando i soldi uccidono

8 Nov 20:15 - 14 Nov 22:00