www.unimondo.org/Notizie/Europa-torna-l-allarme-per-i-brevetti-software-60400
Europa: torna l'allarme per i brevetti software
Notizie
Stampa
Con l'insediamento della nuova commissione europea, più marcatamente neoliberista, riprende tono la mobilitazione verso il consiglio dei ministri perchè non dia via libera alla brevettabilità del software. Il presidente della Free Software Foundation Europe (FSFE) George Greve ha scritto al neo presidente della Commissione Ue, Barroso, per chiedere di "risparmiare all'economia europea l'introduzione dei brevetti software". "La precedente Commissione Europea - ricorda Greve - ha intrapreso una campagna per l'introduzione dei brevetti software in Europa, ignorando le informazioni e i fatti che mostrano i rischi che ciò comporterebbe per le economie europee" documentati da numerosi studi. Il Parlamento di Strasburgo, in prima lettura, ha sancito la non brevettabilità delle innovazioni software, "ma poi il Consiglio dei ministri dell'Unione europea, sotto la presidenza irlandese, ha non solo reintrodotto il linguaggio vago della direttiva originale, ma ha peggiorato il testo". E l'Italia si è astenuta, "come raccomandato dai ministri Stanca e Baldassarri".
Appello all'UE: "No ai brevetti software"
Adesso il Consiglio dei ministri, sotto la nuova presidenza olandese, e il Parlamento europeo, in seconda lettura, dovranno decidere il destino della proposta della commissione Ue la quale, osservano ancora i promotori della petizione anti-brevetti, "sta esercitando pressioni affinché i brevetti software siano legalizzati e resi facilmente applicabili in tutta Europa basandosi su un documento scritto dalla Business Software Alliance (Bsa). "I membri di questa associazione, le grandi industrie statunitensi del software, attualmente detengono oltre il 60% dei brevetti software già rilasciati dall'Ufficio europeo brevetti, in contraddizione con il testo e lo spirito della legge attualmente in vigore" - ricorda la FSFE. Inoltre, l'esperienza delle piccole e medie imprese che operano nei paesi che hanno introdotto l'uso dei brevetti software insegna che vi è un considerevole aumento di costi per spese legali e in molti casi si assiste all'espropriazione piuttosto che alla protezione delle opere prodotte dagli autori di software.
Nonostante l'opposizione della grande maggioranza di professionisti, aziende, scienziati e economisti che si occupano di software, la proposta Cec/Bsa sta compiendo il suo iter e a breve dovrà essere votata. "Ciò che chiediamo è che il Parlamento e il Consiglio europeo rifiutino le tesi di questa proposta e invece confermino e rinsaldino i principi contenuti nella Convenzione europea sui brevetti che esclude la brevettabilità degli algoritmi, dei programmi per elaboratore e dei metodi commerciali" - sottolineanoi promotori della petizione.
Continua intanto la battaglia della Free Software Foundation Europe (FSFE) per evitare che, dopo gli accordo con Sun ed ora con la Novell e Ccia, la Microsoft metta a tacere le cause antitrust nei suoi riguardi. "Microsoft ha continuamente spinto i sostenitori della causa antitrust della Commissione Europea a ritirare il proprio sostegno alla Commissione con una serie di sostanziose offerte economiche di patteggiamento". - scrive la FSFE. "Alla luce di questi sviluppi, la Free Software Foundation Europe (FSFE) riafferma la propria determinazione nel sostenere la Commissione Europea in questa causa antitrust di importanza fondamentale, la cui sentenza è attesa a breve".
E sempre la FSFE esprime dure critiche all'intervento di Bill Gates al Futurshow 3004. "Apprendiamo dalla stampa che Bill Gates, nella sua tourneé milanese, si è espresso contro il protezionismo che non gioverebbe né ai consumatori né alle imprese, portando come esempio di successo liberista l'esplosione di Internet" - scrive in una nota la FSFE. "Purtroppo, però, dobbiamo constatare che dietro le sue parole non è cambiato nulla e Microsoft punta, come in passato, a controllare sempre più da vicino le persone e le istituzioni. L'idea di formazione tecnica propugnata da Microsoft è quella dell'utente passivo del Sistema Operativo Unico (il suo), suggellata da accordi quadro con vari ministeri, tra cui quello dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Il protezionismo viene cercato continuamente e tenacemente tramite una politica aggressiva di brevettazione delle idee astratte e di potente lobby per rendere tali brevetti legali anche in Europa, dove invece sono ora esplicitamente vietati dalla Convenzione Europea sui Brevetti". [GB]
Altre fonti: FSFE.