Europa: i regali indesiderati del nucleare

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Vestiti da folletti di Natale, come si usa nei paesi nordici, attivisti di Greenpeace di 9 Paesi sono penetrati negli uffici dell'azienda energetica finlandese TVO per protestare contro il piano di costruire il quinto reattore nucleare del paese. All'esterno è stato costruito un monumento con una ventina di barili nucleari mentre i climbers si arrampicavano sul tetto dell'edificio. "Non vogliamo nuove scorie come regalo di Natale", ha detto Ascanio Vitale, rappresentante della campagna clima di Greenpeace Italia. "Non vogliamo che il nostro Paese investa nel nucleare all'estero, come potrebbe accadere con il reattore europeo EPR che dovrebbe essere costruito sia in Francia che in Finlandia".

Intanto gli Amici della Terra Europe accolgono positivamente il pronunciamento della Commissione europea che chiede alla Francia di mettere in sicurezza l'Electricité de France (EDF), che è il più grande generatore di energia in Europa, ma non basta per impedire lo sviluppo di nuovi programmi di produzione di energia nucleare. I grandi reattori nucleari hanno per decenni beneficiato di sovvenzionamenti pubblici diretti e indiretti. E contro il nucleare si terrà il prossimo 17 gennaio a Parigi una manifestazione europea promossa da un centinaio di organizzazioni per l'abbandono della costruzione di nuove centrali nucleari, per un nuovo piano energetico, per un vero dibattito sulle scelte energetiche.

In Italia fa ancora discutere il decreto scorie che ha migliorato la situazione solo per quanto riguarda la gestione definitiva del deposito che non verrà più affidata in concessione. Nel decreto permane una gestione commissariale, sia pure solo per le scorie di III categoria, le più pericolose, che in Italia rappresentano dopo lo smantellamento delle centrali una quota dell'ordine di circa 8000 metri cubi: una quantità piccola ma pari al 90% della radioattività delle scorie esistenti. Le associazioni ambientaliste ribadiscono un chiaro NO all'esportazione delle scorie, come proposto dal ministro Matteoli, e al loro interramento e chiedono di ripartire da quanto deciso all'unanimità dalla Commissione bicamerale sul ciclo dei rifiuti nel '99. Il sito nazionale per i rifiuti di II categoria deve essere individuato e deve mantenere il principio di reversibilità. E dopo il caso di Scanzano Ionico, dal Coordinamento dei Comitati di Roma Nord arriva il no alla decisione dell'Enea di mettere a disposizione un ulteriore deposito di 6.000 metri cubi, oltre quello già esistente, per conservare scorie nucleari ad alta radioattività. [AT]

Altre fonti: Coordinamento dei Comitati di Roma Nord, Amici della Terra Europe

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