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Dossier/ La questione grano
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Foto: Darla Hueske on Unsplash
La produzione del grano e la sua esportazione è al centro delle questioni geopolitiche mondiali. L’invasione dell’Ucraina, la questione climatica e vari altri fattori strategici incidono sui prezzi e sulla diffusione del cereale che, dopo il mais, è il più diffuso al mondo.
Negli ultimi anni la produzione mondiale di frumento tenero, destinata all’alimentazione umana, animale o all’utilizzo industriale si è collocata tra 700 e 750Mt (Milioni di tonnellate) e corrisponde a circa il 35% della produzione cerealicola mondiale. La produzione di frumento tenero è destinata essenzialmente, per il 70% circa, all’alimentazione umana e per il 20% circa a quella animale. Diversamente dal mais, l’impiego di frumento tenero per utilizzo nell’Industria energetica risulta ancora marginale.
L'accordo sul grano
Per sopperire alla crisi alimentare causata dalla guerra in Ucraina è stato firmato il 22 luglio 2022, dopo due mesi di negoziato un accordo che avrà la durata di 120 giorni e riguarda il grano fermo nei silos dei porti ucraini di Odessa, Chernomorsk e Yuzhny. I firmatari dei due Paesi in guerra sono stati il ministro della Difesa russo Sergej Shoygu e il ministro delle infrastrutture ucraino Aleksandr Kubrakov. A monitorare il passaggio delle navi e il rispetto dell’accordo, da un centro di coordinamento a Istanbul, sono rappresentanti di Russia, Ucraina, Turchia e delle Nazioni Unite. Tra le condizioni poste per l’intesa c’è quella voluta da Kiev che vieta l’operazione di sminamento del mare. Condizione posta nel timore che la Russia ne potesse approfittare per colpire i porti, Odessa in particolare. Ucraina e Russia si sono poi date garanzia che non vi saranno attacchi alle navi e operazioni militari durante le operazioni di carico e trasporto.
A meno di 12 ore dall’intesa, però, le forze russe hanno attaccato il porto di Odessa con missili da crociera e il viceministro degli Esteri russo Andrei Rudenko ha dichiarato che l’accordo potrebbe venir meno “se gli ostacoli alle esportazioni agricole della Russia non saranno prontamente rimossi”.Le rotte dai porti di Odessa, Chernomorsk e Yuzhny convergeranno in un unico tragitto nella rotta verso Istanbul, dove le navi scaricheranno le derrate. Qui le navi dovranno fermarsi, scaricare e poi tornare indietro. Il via libera sarà dato dopo un’ispezione per controllare che non portino armi in Ucraina. A seguito dell’accordo, secondo quanto dichiarato dal presidente del Consiglio europeo Charles Michel saranno ‘liberati’ 22 milioni di tonnellate di cereali.
Secondo le Nazioni Unite e il Programma alimentare mondiale, il conflitto in Ucraina ha innescato una crisi alimentare che sta spingendo circa 47milioni di persone verso la “fame acuta”. Prima dell’invasione, le spedizioni di grano dall’Ucraina ammontavano a circa 5milioni di tonnellate al mese. Circa il 50% del grano bloccato nei porti ucraini è destinato a progetti del World Food Programme in Africa...