Dossier/ Da Fincantieri a Leonardo, la proliferazione del militare nucleare in Italia

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Foto di Zsolt Cserna su Unsplash

Il Ministero della Difesa italiano ha avviato un progetto per implementare reattori nucleari a bordo di navi militari, con Fincantieri e Ansaldo Nucleare in prima linea nel progetto. Altri progetti sul nucleare “dual use” coinvolgono Leonardo e Enel. Parallelamente, il 28 febbraio 2025 il governo Meloni ha approvato un disegno di legge «in materia di energia nucleare sostenibile» per favorire la proliferazione di queste “piccole centrali” (i moduli SMR, small modular reactor).

Fincantieri e le navi a propulsione nucleare

Nei porti italiani già transitano o sostano, senza una chiara comunicazione, preavviso e trasparenza, sommergibili e portaerei militari a propulsione nucleare e con armi nucleari a bordo, di origine statunitense, francese e inglese. I porti che possono accogliere naviglio a propulsione nucleare ad oggi sono quelli di Augusta, Brindisi, Cagliari, Castellammare di Stabia, Gaeta, La Spezia, La Maddalena, Livorno, Napoli, Taranto, Trieste e Venezia.

Fino ad oggi l’Italia non ha mai posseduto navi a propulsione nucleare, l’unico progetto, poi abbandonato risale agli anni ‘60. Ma nel novembre 2024, in pieno vento di riarmo europeo, il Ministero della Difesa ha avviato un progetto per implementare moduli nucleari di nuova generazione nel settore navale militare. È il progetto “Minerva” (Marinizzazione di Impianto Nucleare per l’Energia a boRdo di Vascelli Armati) del Piano nazionale della ricerca militare della Direzione degli Armamenti Navali del ministero della Difesa e solo lo studio preliminare costerà 2,1 milioni di euro. Il bando è stato vinto da un raggruppamento di imprese guidato da Fincantieri, leader nella cantieristica navale militare e civile, con la controllata Cetena (Centro di ricerca in campo marittimo con sede a Genova), Ansaldo Nucleare, specialista nella progettazione di reattori, Rina Services (multinazionale di certificazione, classificazione navale e consulenza ingegneristica con sede a Genova) e l’Università degli Studi di Genova. Lo studio dovrebbe terminare nel 2027 quando inizierà la costruzione di alcune unità a propulsione nucleare. «Stiamo già lavorando ai progetti navali della generazione successiva: potrebbero essere dotati di propulsori nucleari, grazie alla tecnologia dei nuovi reattori, sia per i caccia che per i sottomarini» aveva detto l’ammiraglio Enrico Credendino, capo di Stato Maggiore della Marina Militare, il 12 marzo 2025 a Repubblica...

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