Dopo l'immane catastrofe Aceh ha ora bisogno di pace!

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Dopo la catastrofica distruzione della provincia indonesiana di Aceh a causa del maremoto, l'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) chiede al governo indonesiano di porre finalmente termine alla lunga guerra civile e di fare quanto possibile per incentivare la ricostruzione della provincia. La catastrofe che ha colpito Aceh deve costituire un punto di partenza per la pace. Per 20 mesi l'esercito e la marina indonesiani hanno sistematicamente isolato Aceh dal resto del mondo. Da maggio 2003 la guerra ha fatto almeno 2.300 vittime solo tra gli abitanti di Aceh. La popolazione di questa provincia ricca di petrolio combatte dal 1976 con le armi per la propria autonomia. Finora la guerra civile ha mietuto almeno 12.000 vittime.

Secondo l'APM, il cessate il fuoco annunciato lunedì dal governo indonesiano costituisce un segnale positivo, ma va ricordato che le autorità indonesiane permetteranno ai volontari internazionali giunti per portare aiuti alla popolazione colpita dalla catastrofe ambientale di accedere alla regione solo a partire da mercoledì. Secondo l'APM, in questo modo si mette a rischio la vita di decine di migliaia di persone. In alcune città di Aceh, l'80% delle case e la maggior parte delle infrastrutture è stata distrutta e il pericolo di epidemie è altissimo. L'esercito e i volontari indonesiani non hanno sufficienti mezzi per affrontare appropriatamente le conseguenze della catastrofe. I volontari internazionali devono poter accedere alla regione quanto prima in modo da poter assicurare la sopravvivenza della popolazione civile.

Finora ad Aceh sono stati recuperati i corpi di 5.700 persone, ma secondo il vice-presidente indonesiano Jusuf Kalla il numero dei morti ad Aceh potrebbe aumentare fino a 25.000. Infatti, le informazioni che giungono dalla costa occidentale di Aceh, particolarmente vicina all'epicentro del terremoto, sono ancora molto scarse.

Fonte: Associazione per i Popoli Minacciati

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