Dopo Hiroshima

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Foto: Aedrian da Unsplash.com

Durante gli anni ’50 del secolo scorso, l’incubo dell’atomica e la guerra fredda turbano la vita di un mondo che cerca di trovare sé stesso e uscire dalle macerie ancora fumanti della Seconda guerra mondiale. Sono gli anni della guerra in Corea e dell’occupazione sovietica dell’Ungheria. Il movimento internazionale dei partigiani della pace raccoglie il NO alla guerra e promuove imponenti campagne che coinvolgono milioni di uomini: il primo movimento di massa per la pace nella storia. In Italia l’impegno per la pace si salda alle lotte per il lavoro e alla non facile costruzione di una nuova democrazia fondata sulla Costituzione. La bandiera iridata della pace simboleggia un impegno diffuso nelle più lontane contrade. Gli scioperi “alla rovescia” - di cui tra gli epigoni ci fu Danilo Dolci - e le lotte pacifiche per la terra caratterizzano quegli anni, ancora segnati dal sangue dei lavoratori.

Tante le proteste e le iniziative, soprattutto dei portuali, contro l’arrivo delle armi americane in Italia. Evento che si verifica anche attualmente.  Nel 1951 la camera approva la legge per il riarmo con 325 voti. A Livorno si tiene un convegno delle città sedi di basi militari straniere. Danilo Dolci si trasferisce in Sicilia a Trappeto vicino a Palermo. Sono gli anni dell’appello Russell-Einstein cui seguirà la fondazione del movimento Pugwash. 

Apre un’epoca la marcia del 1958 nei pressi di Londra dove fa esordio quello che diverrà il celebre simbolo universale del movimento pacifista ideato da Gerard Hiltom composto dalla lettera N nucleare e dalla lettera D disarmo. 

Calosso, socialista e Giordani, cattolico, unificano le loro proposte di legge per il riconoscimento della obiezione di coscienza. Un operaio di una fabbrica del milanese, Franco Alasia, si rifiuta di lavorare per realizzare strumenti bellici e viene licenziato. In quegli anni, il tribunale di Milano condanna i due giornalisti Renzi e Aristarco per la sceneggiatura del film L’armata s’agapò sull’occupazione della Grecia. 

In quel periodo, sono 11 milioni le firme in Italia sull’appello di Vienna contro la guerra nucleare. E in seguito la Nato decide l’installazione di nuovi missili in Europa. Tante le proteste e tra esse un forte appello delle donne di Vicenza. Il premio Nobel per la pace Noel- Baker proclama: “La guerra è una dannata, sporca cosa. La guerra ha distrutto una civiltà dopo l’altra. Devolverò l’ammontare del premio assegnatomi ad azioni che promuovono il disarmo internazionale”.

Quando nel nostro paese dominava il fascismo, gli studenti erano pieni del desiderio di dedicare tutta la loro attività alle opere della scienza e della pace.

Il fascismo già parlava di guerra, già preparava gli italiani alla guerra.

Per la difesa della cultura, della centralità della pace e per la conquista della libertà, gli studenti sono riusciti a trovare gli operai delle fabbriche di Napoli, ad esempio, e con loro hanno lottato sino da allora per la pace.

Il comitato per la difesa della pace dell’Ansaldo di Genova dichiara a nome dei lavoratori “che nei due stabilimenti non si costruiranno mai più materiali bellici di qualunque genere” e ripete, con i portuali, le parole d’ordine da loro lanciate: “niente armi. Niente guerra, ma lavoro e pace per i popoli”.

Da Libertariam.blogspot.com

Laura Tussi

Docente, giornalista e scrittrice, si occupa di pedagogia nonviolenta e interculturale. Ha conseguito cinque lauree specialistiche in formazione degli adulti e consulenza pedagogica nell'ambito delle scienze della formazione e dell'educazione. Coordinamento Italia Campagna Internazionale ICAN - Premio Nobel per la Pace 2017 per il disarmo nucleare universale, collabora con diverse riviste telematiche tra cui PressenzaPeacelinkIldialogoUnimondo, AgoraVox ed ha ricevuto il premio per l'impegno civile nel 70esimo Anniversario della Liberazione M.E.I. - Meeting Etichette Indipendenti, Associazione Arci Ponti di Memoria e Comune di Milano. Autrice dei libri: Sacro (EMI 2009), Memorie e Olocausto (Aracne 2009), Il dovere di ricordare (Aracne 2009), Il pensiero delle differenze(Aracne 2011), Educazione e pace (Mimesis 2012), Un racconto di vita partigiana - con Fabrizio Cracolici, presidente ANPI Nova Milanese (Mimesis 2012), Dare senso al tempo-Il Decalogo oggi. Un cammino di libertà (Paoline 2012), Il dialogo per la pace. Pedagogia della Resistenza contro ogni razzismo (Mimesis 2014), Giovanni Pesce. Per non dimenticare (Mimesis 2015) con i contributi di Vittorio Agnoletto, Daniele Biacchessi, Moni Ovadia, Tiziana Pesce, Ketty Carraffa, Antifascismo e Nonviolenza (Mimesis 2017), con Alfonso Navarra, Adelmo Cervi, Alessandro Marescotti.  Collabora con diverse riviste di settore, tra cui: "Scuola e didattica" - Editrice La Scuola, "Mosaico di Pace", "GAIA" - Ecoistituto del Veneto Alex Langer, "Rivista Anarchica". Promotrice del progetto per non dimenticare delle Città di Nova Milanese e Bolzano www.lageredeportazione.org e del progetto Arci Ponti di memoria www.pontidimemoria.it. Qui il suo canale video.

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