Donne, salute e quella cosa chiamata violenza

Stampa

Foto: Unsplash.com

Salute, donne e strada è uno dei temi più delicati per gli operatori che si occupano di persone senza dimora nella Capitale. Binario 95 in questi anni ha incrementato i suoi servizi di tutela per le donne fragili o vittime di violenza, attivando, assieme a vari partner, diversi servizi di tipo socio-sanitario. Servizi che, in particolare durante la pandemia, hanno permesso a migliaia di persone senza dimora, di cui il 30% donne, di poter usufruire dell’accoglienza presso il circuito istituzionale di Roma Capitale, garantendo ancora oggi visite specialistiche e assistenza psichiatrica gratuita alle donne che vivono in strada le loro giornate.

Pino Riefolo e Angela Tirabasso sono due psichiatri in pensione con una lunga esperienza nel campo dei servizi territoriali per la salute mentale e un impegno di vecchia data nel volontariato. Oggi attraverso SMES Italia, un’associazione di promozione sociale nata qualche anno fa su impulso dello stesso Riefolo e costituita da esperti e professionisti che lavorano in prima linea con persone senza dimora con problemi di salute mentale, collaborano con gli operatori di Binario 95 all’interno di Area 95, un servizio che ogni giovedì, nei locali del Binario 95, effettua colloqui con persone senza dimora con problemi di salute mentale. “Più che di senza dimora dovremmo parlare di senza servizi, visto che questo tipo di pazienti non trova supporto nei centri pubblici”, afferma Riefolo. Il problema di non trovare una rete di sostegno nei Servizi psichiatrici di diagnosi e cura perché non sono in fase acuta e nei Dipartimenti di salute mentale perché non sono attrezzati ad accogliere pazienti anomali, talvolta con situazioni igieniche difficili da gestire come i pidocchi o la scabbia, diventa particolarmente gravoso per le donne. “Le donne sono ulteriormente penalizzate – ammette Riefolo che, oltre a essere psichiatra, è anche psicoanalista e membro della Società psicoanalitica italiana –. La dimensione della maternità in particolare, influisce sui decorsi psichici femminili. Alcune entrano nel circuito della salute mentale a seguito dell’allontanamento dei figli. Una volta persi i propri bambini, precipitano facilmente in una marginalità prima esistenziale e poi materiale”.

La dimensione della maternità influisce sui decorsi psichici femminili. Alcune entrano nel circuito della salute mentale a seguito dell’allontanamento dei figli. Una volta persi i propri bambini, precipitano facilmente in una marginalità prima esistenziale e poi materiale.

Per lo psichiatra Riefolo la perdita dei figli per una donna può comportare conseguenze ancora più drammatiche di essere inserita nei circuiti della prostituzione, come accade a tante che arrivano da Paesi lontani. Il suo pensiero corre spesso a Grace, una signora nigeriana oggi 45enne, scesa circa 7 anni fa a Catania da un barcone. Grace è partita lasciando a casa tre figli, mentre un quarto lo portava nella pancia. L’impatto con il nuovo mondo è devastante, subito le viene tolto il bambino, che è andato in adozione. Grace crolla. Poco tempo dopo si ritrova per le strade di Roma, dove vive per anni in condizioni di grave degrado. Nel 2017 viene continuamente segnalata alla Sala Operativa Sociale. Ogni volta dichiara false generalità. “Come molte persone straniere, che vedono fallire il proprio progetto migratorio, anche Grace non presenta un reale disturbo psichiatrico – sottolinea Riefolo –. Ha un disturbo post traumatico da stress, che potrebbe essere superato riannodando i fili con il suo contesto di origine. Ma nel suo caso le cose sono più gravi, perché non può rivedere il suo bambino e non riesce a darsi pace per questo”. Senza suo figlio, senza più un progetto, Grace non è più nessuno. È una delle centinaia di donne senza dimora che si aggirano ogni giorno per le strade di Roma, parlando tra sé, o diventando elemento di disturbo alla cosiddetta quiete pubblica. Nella Capitale Grace segue una traiettoria complessa: il suo disturbo mentale non è abbastanza grave per essere ricoverata presso il Servizio psichiatrico ospedaliero e non può entrare in una clinica, perché priva di documenti. Soprattutto, poi, non collabora. Occorre parecchia ostinazione e una certa dose di creatività per farla prendere in carico ai Servizi per la salute mentale e, alla fine, grazie all’impegno di alcune organizzazioni del privato sociale vengono rintracciati i familiari in Nigeria: ha un padre, una sorella e tre figli, che la credevano morta. Durante uno degli incontri presso Area 95, viene organizzata una videochiamata, lei parla a lungo con loro, ma poi nega che siano suoi parenti. “Non può accettare il fallimento del progetto migratorio né di aver perso il suo bambino”, commenta Riefolo. Subito dopo, però, riferisce alle operatrici di avere a disposizione in un luogo sicuro 2.500 euro, che è riuscita a nascondere, non si sa come, nei lunghi anni della strada. “È tutto quello che è riuscita a mettere in salvo del suo progetto migratorio, dei soldi da mandare ai suoi figli”, aggiunge lo psichiatra. Grace ha accettato di firmare la richiesta di rimpatrio assistito e oggi, in attesa di poter tornare a casa, dorme nell’ostello della Caritas, che ogni giorno deve lasciare alle 9 del mattino per potervi fare rientro alle 17 di sera...

Segue su Redattoresociale.it

Ultime notizie

L’inizio dell’offensiva terrestre israeliana e l’esodo di massa da Gaza City

17 Settembre 2025
Israele conferma che l’offensiva ha provocato un esodo senza precedenti. (Giacomo Cioni)

Dossier/ Materie prime critiche (4)

17 Settembre 2025
Oltre a quelli ambientali, l’estrazione di minerali critici comporta una serie di impatti diretti sulla vita di diversi gruppi vulnerabili. (Rita Cantalino)

Il blocco del porto di Trieste

16 Settembre 2025
Il blocco del porto di Trieste contro le armi per Israele e per l’applicazione del Trattato di pace. La mobilitazione di USB. (Laura Tussi)

L’E-Mobility in stallo?

15 Settembre 2025
La mobilità elettrica potrebbe scaricarsi: colpa di costi, filiere e infrastrutture. (Alessandro Graziadei)

Dipendenze digitali

15 Settembre 2025
Nell’era dell’iperconnessione, le dipendenze digitali rappresentano una sfida crescente per le giovani generazioni, con effetti sempre più evidenti sul benessere psicologico, relazionale e scolasti...

Video

Serbia, arriva a Bruxelles la maratona di protesta di studenti per crollo alla stazione di Novi Sad