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Donne: la violenza dei fondamentalismi
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La violenza sulle donne, la negazione dei loro diritti e della loro libertà di scelta, la soppressione della loro autonomia fisica, rappresenta il un nodo che accomuna i vari fondamentalismi.
Proprio in questi giorni oltre 300 donne in Arabia Saudita hanno inviato una petizione al Principe saudita per ottenere un maggior riconoscimento dei loro diritti. Le firmatarie chiedono in particolare l'apertura alle donne di nuovi campi di specializzazione universitaria e nelle scuole tecniche e che venga riconosciuto uguale diritto di accesso alle cariche di governo. Attualmente molte sono le limitazioni per le donne arabe: non possono ad esempio uscire di casa se non velate e vestite di nero, non possono guidare un'auto e non possono viaggiare senza il permesso del marito o di un loro famigliare. La petizione chiede inoltre l'istituzione di un "Consiglio speciale per le politiche femminili".
Le restrizioni dettate dal fondamentalismo arrivano in altri paesi a gravi violazioni dei diritti delle donne: la violenza domestica, che include i maltrattamenti, gli stupri, lo sfregio con l'acido, le ustioni e l'uccisione, dilaga in Pakistan. Denise Faticante da Reporter Associati racconta della terribile esperienza delle donne "kaki" (donna nera, che porta vergogna) e di come lo stupro sia un disonore da punire con l'eliminazione fisica. "Sebbene la magistratura pakistana non riconosca formalmente il valore giuridico del panchayat (il Consiglio degli anziani del villaggio), nonostante il governo del generale Musharaf abbia istituito un'unità governativa di assistenza legislativa e il Senato abbia approvato una legge che abolisce le attenuati per coloro che uccidono in nome del decoro e della morale, sia la polizia che la giustizia continuano a trattare il delitto d'onore in maniera diversa da altri reati: un vero incitamento all'assassinio".
Gli sfregi con l'acido sono un fenomeno in aumento e l'atroce scelta ha la particolarità di lasciare dei segni molto gravi, colpendo la vittima non solo fisicamente, ma anche nel suo ruolo sociale. Nella maggior parte dei casi infatti, queste giovani non potranno mai aspirare al matrimonio ed alla maternità che restano il ruolo principale della donna in Pakistran come anche in Bangladesh dove il fenomeno è molto diffuso. [RB]