Darfur: ucciso collaboratore sudanese di Medici senza frontiere

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Medici Senza Frontiere (Msf), organizzazione internazionale di soccorso medico è scioccata per l'uccisione di un suo collaboratore sudanese (il secondo negli ultimi tre mesi) nel Sud del Darfur. Secondo fonti attendibili l'operatore di Msf è stato ucciso venerdì scorso durante un attacco condotto dalle truppe governative sudanesi a Labado, nel Sud del Darfur. Sarebbe stato ucciso davanti al magazzino di Msf nella città di Labado quando era fuori servizio. A Labaro erano presenti 38 operatori locali di Msf, ma a tutt'oggi non si hanno notizie di 29 di loro. "Non siamo nelle condizioni di verificare la morte del nostro collaboratore, perché non sussistono le condizioni di sicurezza per inviare un team sul posto" - ha dichiarato Ton Koene, Coordinatore delle operazioni nel Sud Darfur.

Labado, un città di circa 27,000 abitanti, è stata teatro dei combattimenti che si sono susseguiti negli ultimi giorni. Le prime persone che sono fuggite dagli scontri, hanno raggiunto a piedi le città di Shariya (50 km a nord di Labado) e di Kalma (100 km a ovest di Labado). Non è ancora chiaro dove sia fuggita la maggior parte della popolazione. Il team di Msf presente nel campo sfollati di Kalma, vicino a Nyala, ha visto arrivare più di 70 famiglie fuggite dagli scontri. Testimoni oculari hanno raccontato a Msf che la città di Labado è stata completamente distrutta e svuotata. La maggior parte delle persone che vivevano a Labado ha trovato rifugio nella città, dopo essere fuggita dagli scontri esplosi in altre zone del Darfur.

Msf è presente a Labado dal 4 settembre 2004 ed è l'unica organizzazione internazionale che ha fornito assistenza medica continua alla popolazione del posto attraverso un centro nutrizionale e una clinica. Da quando sono scoppiati gli scontri (la settimana scorsa) il team non è stato in grado di raggiungere la città.

Nel Darfur, gli operatori umanitari sono sempre più bersaglio di attacchi e violenze. Operatori di altre organizzazioni sono già stati uccisi. MSF rivolge un appello a tutte le parti in conflitto per rispettare la neutralità della nostra organizzazione, del nostro staff e del lavoro che svolgiamo. Medici Senza Frontiere è presente in Darfur dal mese di dicembre 2003. Attualmente 197 operatori internazionali e 2.582 collaboratori locali portano avanti i progetti in 27 località del Darfur.

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