Croazia: scandalo OGM

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Dopo l'Albania, anche in Croazia le associazioni ambientaliste denunciano la distribuzione sul territorio nazionale di alimenti geneticamente modificati. A Osijek un laboratorio pubblico scopre in commercio alimenti geneticamente modificati senza alcuna indicazione specifica. Il Ministero della Sanità minimizza, ma il Centro Comune di Ricerca di Ispra, in Italia, conferma. E insorgono le associazioni dei consumatori.

La Croazia è sotto choc per un nuovo scandalo scoppiato quando il Laboratorio per la Diagnosi Molecolare di Osijek, che fa parte del Dipartimento della Sanità Pubblica, ha pubblicato i risultati delle analisi di 33 prodotti alimentari, scelti a caso nei negozi della città. E' emerso infatti che 14 dei prodotti presi in considerazione contenevano ingredienti geneticamente modificati in quantità superiori all'1%. Nessuno di quei prodotti indicava nella etichetta che conteneva componenti modificate geneticamente.

La Croazia non dispone ancora di una regolamentazione che obblighi i produttori ad apporre una etichetta speciale sui cibi che contengano OGM, ma l'Ufficio della Sanità Pubblica della Croazia dichiara di accogliere la pratica europea secondo la quale gli alimenti non dovrebbero contenere una quantità superiore all'1% di ingredienti geneticamente modificati, e questo dovrebbe essere riportato chiaramente su tutti i prodotti di questo tipo.

Il Ministro della sanità ha mostrato profonda irritazione nei confronti dell'istituto di ricerca di Osjiek. "Non siamo degli incoscienti e crediamo che la gente debba sapere se il cibo che mangia contiene OGM. Abbiamo controllato tutti i risultati tre volte, e abbiamo poi inviato tutti i prodotti al Centro Comune di Ricerca di Ispra, in Italia. I risultati sono stati identici ai nostri", ha replicato il direttore dell'Ufficio di Osijek.

Intanto i consumatori sono sdegnati per il fatto che nessuno voglia rivelare i nomi dei produttori che hanno omesso l'indicazione sulla presenza di OGM nei propri prodotti: "Chiediamo che i nomi siano resi pubblici, si tratta di una negazione del diritto fondamentali del consumatore di sapere cosa c'è nel cibo che acquista - ha dichiarato Mira Brumercek-Lukacevic, presidente della Associazione per la Tutela dei Consumatori di Osijek. Sulla stessa posizione anche l'organizzazione non governativa "Libertà di movimento - Associazione Verde di Osijek". "Chiediamo urgentemente la divulgazione dei nominativi relativi a prodotti, fabbricanti, importatori e punti vendita che commercializzano prodotti geneticamente modificati senza indicazione. Chiediamo che il caso sia portato di fronte alla pubblica accusa e che i responsabili siano puniti secondo le leggi". [DS]

Altre fonti: Osjieci Zeleni, Oneworld SEE.

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