Cooperazione: Software Libero contro il Digital-Divide

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Si è tenuto nei giorni scorsi a Padova un convegno dal titolo "Digital-Divide, Software Libero e Cooperazione Internazionale" organizzato dall'associazione Ingegneria Senza Frontiere (ISF). Partendo dalla considerazione che il digital divide (o divario digitale), pur non essendo la più urgente fra le necessità che le nazioni svantaggiate si trovano a fronteggiare, fa parte comunque dei problemi che affliggono i paesi in via di sviluppo, si è discusso di come lo strumento informatico possa dare una spinta allo sviluppo economico e culturale, obiettivo principale dei molti progetti di Cooperazione Internazionale attivi dall'Italia e dall'estero.

Fulcro dell'incontro le esperienze e le prospettive che hanno visto e vedono il Software Libero affiancare la Cooperazione Internazionale.

 

definizione di Richard M. Stallman del concetto di software libero

E' stata così presentata da Davide Lamanna la verifica dell'efficacia della soluzione OpenSourse nel progetto di cooperazione allo sviluppo curato da ISF in Kosovo dove è stato allestito un laboratorio permanente di informatica presso un Istituto Superiore. La scelta della soluzione OpenSource si è dimostrata fondamentale per la personalizzazione del software alle specifiche esigenze locali (ad esempio, particolari norme fiscali o una lingua particolare come il kosovaro) consentita dall' accesso ai sorgenti, inoltre il meccanismo dello sviluppo di software libero basato sulla collaborazione e sul libero scambio delle informazioni ha reso possibile ricevere aiuto dalla comunità e dai reali sviluppatori in un continuo scambio di informazioni portando alla crescita culturale di tutti.

L'accesso al software può diventare impossibile laddove il suo utilizzo venga subordinato al pagamento di costose licenze commerciali rendendo incolmabile il divario oggi esistente negli standard di vita tra paesi del nord e del sud del mondo. Il software libero, che si fonda sull'etica della collaborazione orizzontale e sulla condivisione delle conoscenze e dei risultati della ricerca, rappresenta quindi una risorsa fondamentale per offrire opportunità di sviluppo anche per i paesi impoveriti, e può mostrarsi al tempo stesso strumento per la costruzione di nuove forme di economia e di relazione e comunicazione.

A questo proposito il Vertice sulla società dell'informazione di Ginevra costituisce una grande occasione, nella quale sono riposte le speranze di sviluppo dei paesi più poveri.

 

Campagna CRIS (Communication Rights in the Information Society)

Risultano però fondati i timori di chi prevede che le lobby delle ICT si presenteranno a Ginevra con il preciso intento di orientare i lavori verso lo scopo di rafforzare la proprietà intellettuale, ignorando l'importanza di costruire una società dell'informazione intesa come patrimonio comune. [RB]

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