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Convertirsi alla nonviolenza?
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Credenti e non credenti si interrogano su laicità religione nonviolenza
A cura di Matteo Soccio
Ci sono uomini sinceramente convinti che il male assoluto della violenza si possa arginare ed eliminare sviluppando, nel pensiero e nell'azione, le risposte della nonviolenza. Non sono più minoranze insignificanti. Stanno crescendo di numero. Sempre più persone credono nella nonviolenza come mezzo efficace per far cadere le armi dalle mani dei violenti e hanno il coraggio di esprimere il proprio dissenso alla guerra e a tutte le forme in cui si manifesta la politica di violenza. Ma il loro approccio alla nonviolenza non è uniforme e si presenta con motivazioni e modi d'espressione differenti. La questione è affrontata serenamente, da laici e credenti, nei contributi raccolti in questo libro, in cui si intende approfondire il nesso tra fede religiosa, visione laica del mondo e scelta della nonviolenza.
Il libro si può leggere come una risposta ad alcune domande rimaste implicite, ma che possono essere esplicitate per aiutare il lettore:
La nonviolenza è un modo religioso o laico di affrontare il mondo?
La nonviolenza è una religione, un aspetto della vita religiosa o soltanto un metodo per la risoluzione dei conflitti?
Quelli che professano una fede o appartenenza a una religione o chiesa sono naturaliter nonviolenti?
La nonviolenza è efficace solo se crediamo in Dio?
Qual è il destino della nonviolenza in una società futura completamente secolarizzata?
Risposte a queste ed altre domande affini è possibile trovare nelle pagine di questo libro.