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Colombia: trattative tra governo e guerriglia sugli ostaggi
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Angosciati per la sorte dei loro congiunti, una trentina di familiari di ostaggi in mano alle Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia) avevano occupato i giorni scorsi la cattedrale di Bogotà. I parenti dei rapiti hanno terminato la simbolica occupazione alla promessa da parte del presidente Alvaro Uribe che la 'commissione di conciliazione', composta da alcuni alti esponenti della Chiesa e altre personalità, incontrerà la prossima settimana una delegazione delle Farc con l'obiettivo di raggiungere un'intesa per il rilascio dei prigionieri.
A impedire però un concreto accordo tra guerriglieri e Governo - riferisce Radio Netherlands - sarebbe la richiesta, da parte del Governo, di liberazione di tutti i sequestati. Le Farc accetterebbero infatti di liberare gli ostaggi politici, militari e i tre satunitensi che tengono prigionieri ottenendo in cambio la scarcerazione di un centinaio di guerriglieri, ma non accetterebbero di liberare gli ostaggi sequestrati a fine di riscatto. Il Governo richiede poi alla guerriglia il compromesso esplicito di sospendere i sequestri e che i ribelli liberati in seguito agli accordi rinuncino alla lotta armata e si stabiliscano in uno stato straniero, probabilmente in Europa. Le autorità non accettano inoltre la richiesta di smilitarizzazione dei dipartimenti nel sud del Paese, voluta dalle Farc.
Equilibri.net riporta nel suo sito web il documento dei capi delle Unità di Autodifesa della Colombia (Auc) formazioni paramilitari di destra che dopo decenni di guerriglia, migliaia di morti e atti terroristici, apre oggi il dialogo con il Governo. L'Alto Commissario per la Pace del governo di Medellin, Luis Carlos Restrepo, ha dichiarato che i primi a posare le armi e ad abbandonare la clandestinità saranno 800 paramilitari che si concentreranno successivamente nel paese di La Ceja, nel distretto di Antioquia. Restrepo si apetta ora che anche la guerriglia delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia e dell'Esercito di Liberazione Nazionale, l'Eln, negozino una via di uscita dal conflitto armato.
Infine Amnesty International critica duramente il nuovo statuto antiterrorista approvato dal Senato Colombiano giudicandolo una chiara violazione ai diritti umani. Lo statuto permettera' alle autorita' di polizia di investigare piu' facilmente attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali conferendo alle forze militari, la possibilità di svolgere azioni di polizia guidiziaria. [RB]
Altre Fonti:
Equilibri.net