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Cina e Talebani: un rapporto ambiguo
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Immagine: Captain Blood
Mentre la presa del potere in Afghanistan da parte dei Talebani è ormai cosa fatta, quale sarà il ruolo della Cina nel nuovo scenario è una domanda che si pongono i media di tutto il mondo.“For China, engaging with the Taliban makes sense – per la Cina, impegnarsi con i Talebani ha senso,“ titola ad esempio oggi il South China Morning Post. Qui si ricorda il ricevimento insolitamente di alto livello del ministro degli Esteri Wang Yi a una delegazione di leader talebani a Tianjin, nella stessa stanza dove aveva incontrato il sottosegretario di Stato americano Wendy Sherman pochi giorni prima. Secondo il quotidiano di Hong Kong, questo caso riflette l’importanza che la Cina attribuisce alla stabilità dell’Afghanistan. L’accoglienza ha il valore di riconoscimento dei talebani come forza politica legittima.
E l’editoriale ricorda il fatto che l’Afghanistan condivide un lungo confine con la regione cinese occidentale dello Xinjiang. E sottolinea che i combattenti radicali della minoranza musulmana Uygur usano l’Afghanistan come base. Malgrado ciò, si ritiene che Pechino non voglia gli ripetere gli errori dell’ex Unione sovietica e degli Stati uniti di intervenire negli affari afgani. Come condizione per questo riconoscimento, La Cina chiede ai Talebani di tagliare ogni rapporto con il gruppo indipendentista uiguro Movimento islamico del Turkestan dell’Est e ha chiarito che Pechino non tollererà nessun ruolo dell’Afghanistan come base di azioni contro la Cina.
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