Cecenia: attentato aereo e tensione elettorale

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In Russia 89 persone sono morte in un duplice disastro aereo. Un velivolo si è schiantato al suolo e un altro è esploso in volo quasi simultaneamente. Nei giorni scorsi le autorità avevano denunciato il rischio di possibili attacchi dei separatisti ceceni prima delle elezioni presidenziali in Cecenia del 29 agosto. L'ipotesi di un attentato terroristico è avvalorata anche dal fatto che entrambi gli aerei erano decollati dall'aeroporto Domodedovo di Mosca. Ma la verità invece qual'è? Secondo il sito CeceniaSos probabilmente la verità non si saprà mai o comunque si chiuderà facilmente il cerchio sui " ribelli ceceni". "Si soffierà sul fuoco dell'odio razziale e si aprirà la caccia al ceceno" - commenta CeceniaSos precisando che questi attentati, che puntualmente avvengono quando l'immagine in occidente del Cremlino è in difficoltà, non riusciranno certo a favorire il separatismo ceceno ma piuttosto invece a riabilitare l'indice di gradimento del governo russo. "Le numerose promesse di Putin sono state spesso smentite e il monopolio statale dei mezzi di comunicazione di massa non permette alle popolazioni russe di analizzare con tranquillità la situazione generale di Grozny, mentre ogni giorno muoiono persone e sono offesi i diritti umani senza che nessuna autorità di Mosca si preoccupi di protestare".

Il Consiglio d'Europa ha deciso di mandare una delegazione in Cecenia proprio nei giorni dal 27 al 30 agosto. La delegazione vista la sua esigua composizione non avrà il compito di "osservare elezioni" ma solo di incontrare i candidati alle elezioni presidenziali. Ma sull'agenzia russa RIA-Novosti è pubblicata una notizia che dà un'interpretazione sbagliata del comunicato sulla delegazione di parlamentari europei dicendo che "l'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa verrà ad osservare le elezioni presidenziali in Cecenia del 29 agosto." Un clima molto teso anche dopo l'ennesimo raid dei guerriglieri ceceni che la scorsa settimana hanno sparato a Grozny e dintorni lasciando sul terreno morti e feriti. Una prova di forza programmata a ridosso del voto e che ha preceduto di poche ore una visita lampo dello stesso Putin in Cecenia. Il presidente russo era arrivato per rendere omaggio alla memoria di Kadyrov - a cui è stata intitolata anche l'ex piazza Lenin di Grozny in occasione del 53esimo anniversario della sua nascita - e per confermare il proprio sostegno al successore annunciato, il ministro dell'interno uscente del governo locale Alù Alkhanov. Osservatori indipendenti confermano una prevedibile vittoria di Alkhanov su cui gli ultimi eventi non sembrano poter incidere.

La strategia di Putin sembra essere fallita a Grozny se si pensa che egli ha iniziato la guerra circa cinque anni fa asserendo che il terrorismo sarebbe stato sconfitto in pochi mesi. Le Ong per i diritti umani stimano che almeno 3.000 civili sono spariti e quindi catturati, torturati, uccisi e sepolti nelle ormai innumerevoli fosse comuni. La Cecenia è infestata dagli squadroni della morte, ovvero squadre di militari russi incappucciati per non farsi riconoscere, o in alcuni casi anche di ceceni collaborazionisti con le forze federali russe, che terrorizzano la popolazione civile. Sequestri e "sparizioni" sono all'ordine del giorno. La Cecenia è stata chiusa a tutti gli osservatori internazionali ed a qualsiasi Ong per i diritti umani. A nessun giornalista è permesso di visitare i luoghi del conflitto. Questa strategia di censura è stata efficacissima nel nascondere i gravissimi abusi e nel silenziare l'indignazione dell'opinione pubblica non solo russa ma anche occidentale. Per uscire da questa situazione un gruppo di cittadini russi promuove l'appello che chiede alla comunità internazionale di sostenere il piano per "l'indipendenza condizionata" presentato dal Ministro degli Affari Esteri della Repubblica Cecena d'Ichkeria, Ilyas Akhmadov, che propone l'istituzione di un'amministrazione provvisoria delle Nazioni Unite, sulla base del disarmo dell'insieme delle forze cecene e del ritiro di tutte le forze militari e dell'amministrazione civile russe.
[AT]

Altre fonti: Consiglio d'Europa, CeceniaSos

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