Buon Natale!

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"Puer natus est nobis et filius datus est nobis" (E' nato per noi un bambino. Ci è stato dato un figlio).

E' nostro quel bambino. E' nostro quel figlio. Uomo in tutto per tutto come noi. Nato da donna, "ha lavorato con mani di uomo. Ha pensato con mente di uomo. Ha amato con cuore di uomo" (Gaudium et Spes). "Ha condiviso in tutto eccetto il peccato la nostra condizione umana. Ai poveri annunciò il vangelo della salvezza,la libertà ai prigionieri, agli afflitti la gioia". (IV anafora). In Lui Dio ha smesso ogni potenza. Si è fatto debole e piccolo. Per stare definitivamente e radicalmente con noi.

Nato in una provincia dell'impero. Nel tempo della "pax" di Augusto. Per "rovesciare i potenti dai troni ed esaltare i piccoli". Per "ricolmare di beni gli affamati e rimandare a mani vuote i ricchi".

Inizia a Natale la "stoltezza" e lo "scandalo" di un Dio debole, povero, impotente, crocifisso. Avvolto in pochi panni, oggi, come sarà avvolto in un lenzuolo dopo la morte. Deposto in una greppia, come sarà deposto, quando tutto sarà compiuto, nel sepolcro.

Alla sua nascita gli angeli hanno cantato Gloria a Dio e Pace agli uomini.
La gloria di Dio sta in un bambino che nasce. In ogni donna e in ogni uomo che vengono alla vita: "Gloria Dei, vivens homo" (S.Ireneo). E chi lo vuole trovare, come i magi venuti dall'oriente, deve andare a Betlemme, in una stalla. Non a Gerusalemme nella Reggia del Re.

La pace per gli uomini non viene da Roma. Viene da Betlem. La pax romana nasce dalla vittoria. E' solo una tregua armata. La sua pace nasce dall'amore ed è frutto della giustizia.

Buon Natale, in questo tempo difficile. A chi ragiona con la forza e combatte con le armi: "Beati i costruttori di pace. Saranno chiamati figli di Dio"
Buon Natale alle donne e agli uomini che soffrono per la guerra: In Iraq come in Congo; in Cecenia, come in Sudan: "Beati i perseguitati per causa della giustizia. Di essi è il Regno dei cieli".

Buon Natale Bagdad, Bukavu. Goma, Abidjan. Ad ogni luogo dove, per risolvere i conflitti, si usano le armi e non il dialogo: "rimetti la spada nel fodero".
Buon Natale al mondo: Alla terra. All'Aria. All'Universo intero che soffre le doglie del parto in attesa della riconciliazione.

Buon Natale a tutti noi. Perché smettiamo ogni paura e abbracciamo la speranza. Perchè sappiamo essere testimoni della pace debole ed inquieta che viene da Betlem. "Il lupo pascolerà insieme all'agnello". I nemici diventeranno amici. I diversi si incontreranno in una abbraccio di pace. Ogni creatura vedrà la salvezza.

Eugenio Melandri

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