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Brasile: l'educazione del Mst e la crisi di Lula
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Si è tenuta agli inizi di agosto a Luzi㢀nia la II Conferenza Nazionale per l'Istruzione nelle campagne del Movimento Sem Terra (Mst) in Brasile. Più di mille partecipanti hanno dato vita a un momento "fondamentale" per la vita del movimento che è nato nel 1984 da un esperienza della pastorale cattolica della terra e dei sindacati rurali come risposta al problema della terra.
L'importanza "strategica" è apparsa evidente nel discorso pronunciato dal leader dell'Mst Jo㣀o Pedro Stédile che ha spiegato come il modello neoliberista è ancora presente nelle università e nelle scuole aggiungendo che l'istruzione nelle campagne è "da buttare via". Una tesi che è stata sottoscritta per intero dal Ministro dell'Istruzione Tarso Genro che ha affermato come il capitale finanziario speculatore fa uso e abuso del ricatto del debito pubblico.
Genro, l'ex Sindaco di Porto Alegre, ha annunciato la costituzione di una Segreteria Speciale dell'Istruzione e di un coordinamento speciale per l'Istruzione nelle campagne. Secondo il professor González Arroyo le esperienze che si stanno realizzando con i movimenti sociali contadini sono una prova dell'importanza che l'istruzione nelle campagne può avere come veicolo di trasformazione sociale. "Abbiamo oggi circa 2000 scuole pubbliche nelle aree degli insediamenti, la stima è che 200 mila persone possano studiare grazie al MST" - spiega il coordinatore nazionale dell'Istruzione del MST Edgar Kolling. Tra le particolarità del movimento c'è l'opposizione al trasporto scolastico che porta i bambini a studiare nelle scuole delle aree urbane.
E legato al Mst è il viaggio di conoscenza in Brasile promosso dall'Ong Mani Tese che sta presentando una serie di progetti tra cui il campus dell'Università Federale dello Stato di Paraiba dove 150 giovani del movimento dei Sem Terra stanno frequentando un corso di formazione agraria. La mattina dell'8 agosto il gruppo di volontari ha visitato nella prigione di Serraria due campesinos arrestati dalla polizia brasiliana il 20 luglio con l'accusa di porto d'armi, distruzione ambientale, e minacce. In realtà i due contadini si trovavano insieme ad altre 50 famiglie campesine presso l'accampamento dei Sem Terra nel municipio di Arara, nello stato di Paraiba e stavano partecipando ad un`occupazione pacifica che è legittimata dalla Costituzione brasiliana. Le armi che i contadini avevano con sé erano solo gli attrezzi agricoli indispensabili per il loro lavoro quotidiano. Oggi i due campesinos sono rinchiusi in una piccola cella insieme ad altre due persone mangiando una porzione al giorno di farina di mais cotta ed acqua. Il gruppo Mani Tese di Bulciago invita ad inviare un email per richiedere la liberazione dei due prigioneri al Ministro della giustizia brasiliano Thomaz Bastos ([email protected])
Intanto il governo di Lula ha vinto un'altra battaglia per la sopravvivenza: il voto sul salario minimo resta fissato a 260 reais come deliberato dal governo tramite un apposito decreto legge. Mentre l'opposizione proponeva di passare a 275 reais, l'indicazione di Lula era quella di non andare oltre il limite fissato, a causa dell`effetto dirompente che ogni ulteriore aumento avrebbe prodotto sul bilancio. L'ultima votazione dello scorso 23 giugno ha visto il governo prevalere con 272 voti a favore, 172 contrari e 4 astensioni, evitando così a Lula di dover ricorrere al veto, ultimo strumento che la Costituzione concede al presidente in questi casi. Va ricordato che nella prima votazione alla C㢀mara, quella del 2 giugno, i ribellli del partito di Lula erano stati cinque. Per i nove deputati (e per i tre senatori) dissenzienti è scattato il divieto di rappresentare il Pt nelle commissioni parlamentari. Un altro partito della maggioranza, il Pps, si è addirittura spaccato in due gruppi: dei 21 presenti al voto, undici hanno infatti votato con il governo e dieci contro. Nella scelta tra essere "popolari" oppure essere "impopolari" proseguendo sulla faticosa strada della stabilità economica, la maggioranza del Congresso ha optato per quest`ultima. Ma le difficoltà non sono mancate e probabilmente il capitolo del salario minimo influirà ancora sullo scenario politico, reso già piuttosto incerto dall`avvicinarsi delle elezioni amministrative di ottobre. Da segnalare l'ultimo libro uscito di Renzo Giacomelli dal titolo "Brasile al bivio" che riflette sui traguardi raggiunti e quelli ad oggi mancati dal governo Lula per il cambiamento ed il rinnovamento della società brasiliana.[AT]
Altre fonti: MusiBrasil, Comitato di sostegno all'Mst