Bosnia-Italia: se si soffia sulla paura dell'Islam

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Ha ricevuto dure critiche sia in Italia che in Bosnia Erzegovina un servizio trasmesso da Ballarò, RAI3, su presunte basi di addestramento di Al Qeida in Bosnia centrale. Osservatorio sui Balcani invita a considerare in modo non ideologico l'Islam bosniaco, un Islam europeo. Intanto a Sarajevo il Parlamento federale ha chiesto a Presidenza e Governo di chiedere all'Italia chiarimenti in merito a quanto afferma la giornalista RAI.

Una strada buia. Poi un cambio di macchina. E ci si ritrova di fronte ad un uomo con il volto coperto dalla kefiah che mostra alcuni fucili mitragliatori e dell'esplosivo. Sarebbe, secondo quanto affermato da lui stesso, un addestratore di mujhaeddin: più di 8.000 in Bosnia, pronti ad intraprendere azioni terroristiche.

"Il contesto della trasmissione è quello dello scontro di civiltà. Il tentativo, riuscito, quello di creare allarme. L'effetto, anche questo riuscito, quello di stigmatizzare una popolazione (i Bosniaco Mulsumani), che ospiterebbero estremisti al soldo di Al Qaeda. L'immagine della Bosnia che ne esce è inquietante", afferma Andrea Rossini, di Osservatorio sui Balcani. "Ma questa non è la Bosnia che conosciamo e che conoscono i migliaia di volontari italiani che vi hanno operato in questi anni".

Rossini poi chiarisce come il documentario è altamente fuorviante. "Bocinje, tra Maglaj e Zavidovici, è la zona su cui si concentrava l'attenzione del filmato. Quella zona è oggi una di quelle che registra le più alti percentuali di ritorno (di serbi) nell'area. Quei mujaheddin, lì, non ci sono più da anni".

Reazioni sconcertate anche in Bosnia. Edin Avdic, giornalista di Slobodna Bosna, quotidiano di Sarajevo, mette in risalto la natura "gonfiata" del servizio. "Dopo un'introduzione abilmente montata, la giornalista parla in maniera estremamente superficiale della storia dei potenziali terroristi islamici nei Balcani ... l'autrice si è solo limitata a mettersi alla ricerca di storie senza dubbio serie sulle cellule terroristiche in Bosnia. Tuttavia, per conseguire tale obiettivo, è necessario disporre di molti più dati informativi e non ci si può limitare a portare di fronte alle telecamere un uomo armato, che poteva parlare allo stesso modo anche della vita su Marte". [DS]

Altre fonti: Slobodna Bosna;

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