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Auguri di buon anno all’insegna del green business
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Il ritmo del progresso è l’accelerazione. Condiziona il nostro modo di lavorare, di vivere, di fare shopping e persino di divertirci. Le preferenze dei consumatori rappresentano una sfida in costante evoluzione per tutte le aziende in tutti i settori, sfida che le chiama a confrontarsi con molteplici aspetti del proprio business, non ultimo il rapporto con le nuove tecnologie.
Nel mondo del commercio le cose non fanno eccezione. Dagli anni 80 in poi, un prodotto doveva avere tre caratteristiche fondamentali, almeno secondo le rilevazioni fatte in base al potere d’acquisto del consumatore: il bene acquistato doveva essere conveniente, autentico, personalizzato. Ora non è più sufficiente. Chi si muove nell’ambito del commercio da qualche anno ha cominciato a ripensare il modo in cui connettersi con i propri clienti, tenendo in considerazione altri fattori, come ad esempio l’origine dei prodotti e la propria etica aziendale. Innovare, e farlo per bene, non rappresenta più soltanto un’opportunità, è diventata ormai una necessità.
Le tendenze del 2017 ci portano proprio in questa direzione e le nuove tecnologie profilano all’orizzonte una virata verso la sostenibilità comune a molti settori, dalla logistica alla telefonia, dal vestiario ai trasporti. I cambiamenti in atto negli stili di vita e nelle nostre società, pur se ancora minoritari, portano alla luce nuove preferenze in crescita e nuovi desideri, ai quali chi lavora nel commercio dovrà per forza adattarsi. Uno dei bisogni più evidenti è proprio legato alla trasparenza della filiera produttiva, dalle materie prime alla manifattura, dagli imballaggi alla vendita. I consumatori sembrano avere sempre più a cuore il modo in cui gli articoli vengono prodotti e confezionati e la richiesta non può che trasferirsi al produttore stesso perché dedichi attenzione e investimenti a una filiera più rispettosa dei diritti umani e dell’ambiente. La trasparenza diventa allora una delle condizioni di base a che si instauri tra produttore e consumatore un rapporto di fiducia e stima. Bisognerà fare quindi sempre più attenzione all’utilizzo di prodotti locali e biologici, all’accorciamento delle filiere, al rispetto dei lavoratori. E questo si comunica ai propri clienti anche raccontando storie dell’azienda e dei progetti che l’azienda sostiene, dando spazio anche online non solo alla sezione degli acquisti, ma curando non di meno anche la sezione del “chi siamo”. Conoscere il venditore è un passaggio fondamentale e sempre più importante per decidersi poi a privilegiare un acquisto invece di un altro.
Le nuove tecnologie potrebbero dare sicuramente una mano in questo senso, fornendo strumenti nuovi per abitudini già in parte abbastanza diffuse, come ad esempio il vuoto a rendere, il noleggio o la condivisione, senza ovviamente trascurare nuovi obiettivi e partenariati, per esempio legati a nuovi format di commercio offline e online, che metteranno alla prova nuove modalità di scambio ma anche nuovi impegni sociali. Le aziende entrano sempre più spesso in contatto con realtà molto diverse dalla propria, costruendo reti originali anche all’insegna della condivisione di obiettivi legati al rispetto dell’uomo, dell’animale, dell’ambiente. Alcune di queste partnership si raccolgono sotto consorzi o certificazioni, basti pensare a Sustainability Consortium, Sustainable Apparel Coalition, Closed Loop Fund, 1% for the Planet, solo per citarne alcuni.
Si tratta di piccoli e coordinati passi che mirano a fare della sostenibilità l’essenza stessa di tutta la catena di produzione, interessando anche il marketing, il merchandising, le risorse umane. Anche se meno visibili e immediati rispetto all’oggetto-prodotto, questi sono aspetti profondamente radicati e sistemici della filiera, e per questo ancora più importanti e sostanziali, sia perché il lavoro congiunto di organizzazioni pubbliche e private si dimostra un trend decisamente in crescita che sta portando a nuove configurazioni profit e non profit, sia perché un’innovazione a misura d’uomo e di Pianeta rappresenta lo scoglio cruciale dei prossimi anni.
Anna Molinari

Giornalista freelance e formatrice, laureata in Scienze filosofiche, collabora con diverse realtà sui temi della comunicazione ambientale. Gestisce il progetto indipendente www.ecoselvatica.it per la divulgazione filosofica in natura attraverso laboratori e approfondimenti. È istruttrice CSEN di Forest Bathing. Ha pubblicato i libri Ventodentro (2020) e Come perla in conchiglia (2024). Per la testata si occupa principalmente di tematiche legate a fauna selvatica, aree protette e tutela del territorio e delle comunità locali.