Armi spagnole al Mali, nonostante Wagner

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Foto: Unsplash.com

L’arrivo di mercenari russi del Gruppo Wagner in Mali ha innescato non poche tensioni all’interno dell’Unione europea e frizioni con il governo provvisorio di Bamako. Il paese membro più indispettito è la Francia.

Dopo aver subito un pesante smacco in Repubblica Centrafricana, dove il gruppo paramilitare russo è stato ingaggiato per tenere a galla il governo del presidente Faustin-Archange Touadéra, Parigi è preoccupata per questa ennesima invasione di campo di Mosca in un altro paese africano di cui vanta la “titolarità”. Su diktat dell’Eliseo l’Ue ha perciò temporaneamente sospeso gli aiuti economici destinati al Mali e congelato alcune iniziative di cooperazione.

Eppure, ci sono membri dell’Unione che non intendono affatto voltare le spalle al Mali, con l’obiettivo di tenere ben saldi sul terreno gli scarponi in un paese considerato strategico per arginare alla fonte parte dei flussi migratori diretti verso il Vecchio continente. È il caso della Spagna.

Già attiva con la guardia costiera della Mauritania – a cui è pronta a fornire tre navi per operazioni di ricerca e soccorso, oltre a equipaggiamento per la comunicazione e l’effettuazione di controlli in mare -, Madrid non vuole interrompere l’invio di attrezzature militari alle forze di intervento rapido degli altri paesi del G5 Sahel nell’ambito del programma GAR-SI (Rapid Action Groups – Monitoring and Intervention in the Sahel).

Come riportato da Africa Intelligenceutilizzando fondi elargiti dal Fondo fiduciario di emergenza dell’Unione europea per l’Africa, l’agenzia spagnola per la cooperazione Fiiap (Fundación Internacional y para Iberoamérica de Administración y Políticas Públicas) ha di recente assegnato al produttore di veicoli spagnolo Technology and Security Developments un appalto per la fornitura di pickup fuoristrada e ambulanze alla gendarmeria maliana...

L'articolo di Rocco Bellamonte segue su Nigrizia.it

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