Argentina: lotta per l'identità ai figli dei desaparecidos

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Continua la perseverante attività delle nonne di Plaza de Mayo, che dalla dittatura militare in Argentina (1976-1983) lottano per ritrovare e ridare un'identità ai figli dei desaparecidos, quindi ai loro nipoti, per la maggior parte adottati da famiglie conniventi al regime.

Da quando nel 1977 hanno avviato le loro attività le nonne di Plaza de Mayo hanno contribuito a ridare una certezza sull'identità a 75 persone, i cui genitori sono stati assassinati dalla dittatura militare. In questo percorso uno dei successi più rilevanti la creazione del CONADI, un organismo presso la Segreteria sui diritti umani del Ministero della Giustizia autorizzato a compiere analisi genetiche da confrontare poi con quelle conservate nel Banco Nazionale di Dati Genetici che contiene dati sulle famiglie dei minori sequestrati tra il 1976 ed il 1983.

Horacio ha ora 27 anni. Ha sempre sospettato di non essere figlio naturale della coppia che lo ha allevato. Dopo una lunga ricerca, sul sito delle Nonne di Plaza de Mayo, ha trovato la foto di sua madre. Ha così potuto ricontattare la sua famiglia di origine. Ora vive una vita più serena ed è attivo nell'associazione delle nonne alla ricerca dei propri nipoti. Non tutte le vicende personali dei figli dei desaparecidos sono però a lieto fine come quella di Horacio. Molte sono più contrastate e vi è la paura di scoprire la propria vera identità, di confutare le bugie del passato.

Secondo le nonne di Plaza de Mayo questo percorso verso la verità e l'identità è però fondamentale. Lo promuovono attraverso attività culturali, sportive ed anche artistiche. Attività che hanno permesso loro di aprire in questi ultimi anni 120 casi nuovi su presunti figli di desaparecidos. Secondo le nonne argentine sarebbero state circa 500 le gravidanze fatte portare a termine a dissidenti politiche, poi barbaramente uccise, nei campi di detenzione della dittatura militare argentina. [DS]

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