Appello per la libertà di movimento e il diritto a restare

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Lo scorso anno, una giornata europea di azione e mobilitazione contro i centri di detenzione e per la legalizzazione dei migranti senza documenti è stata lanciata durante il forum sociale europeo di Parigi. Un appello è stato sottoscritto da molti network e gruppi, e il 31 gennaio 2004 manifestazioni e azioni sono state realizzate in più di quaranta città europee. È stata una giornata importante per lo sviluppo di un processo di comunicazione e messa in rete tra le lotte dei migranti e gli attivisti a livello europeo. Quest'anno viene proposto a tutte le reti e ai movimenti sociali europei di condividere l'organizzazione di una seconda giornata di azione e mobilitazione, da realizzare il 2 aprile 2005, focalizzata intorno alla rivendicazione della libertà di movimento e del diritto di restare come un'alternativa al processo costituzionale europeo.

Quando parliamo del processo costituzionale europeo, pensiamo prima di tutto alla sua dimensione materiale, ovvero alle modalità del processo di integrazione che hanno concretamente avuto luogo negli ultimi anni. Una cittadinanza europea è ciò che si sta costruendo, e noi dobbiamo concentrare la nostra analisi sul modo in cui i confini di questa cittadinanza sono costruiti e gestiti, tanto nella loro dimensione esterna, quanto in quella interna. I centri di detenzione per migranti hanno giocato e continuano a giocare un ruolo chiave in questo processo. Sebbene abbiano forme diverse nei diversi paesi, sono in realtà istituzioni europee, all'interno di una cornice unificata che promuove un processo di esternalizzazione dei campi anche al di là dei confini dell'Unione- dai Balcani alla Libia e al Marocco.

I campi sono l'oscuro simbolo di una politica delle migrazioni che non è semplicemente orientata a tenere migranti e rifugiati fuori dall'Europa, ma piuttosto a promuovere un processo di inclusione selettiva dei migranti, anche attraverso l'illegalizzazione. Questo processo corrisponde alla produzione di una gerarchia dei diritti, così come delle posizioni legali e politiche, che è al centro delle trasformazioni materiali della cittadinanza in Europa e che è ben lontano dal riguardare solo i migranti. Esso si traduce, inoltre, in un nuovo modello di gestione della forza lavoro centrato sulla precarizzazione e sullo sfruttamento. I migranti sono i soggetti che sperimentano in anticipo condizioni di vita e di lavoro che l'intera forza lavoro, pur con differenze innegabili, sta cominciando a vivere in Europa. Ma d'altra parte, le loro pratiche di mobilità esprimono una serie di rivendicazioni e domande che, nella vita di ogni giorno, indicano un'Europa diversa. Per questo vogliamo portare queste connessioni e queste domande all'interno del processo di costruzione dell'Euro-May Day, e di conseguenza facciamo appello per una grande partecipazione al 1° maggio 2005.

Libertà di movimento non è, in questo senso, una rivendicazione ideologica o meramente retorica. Crediamo che la libertà di movimento attraversi le diverse lotte dei migranti che hanno luogo ogni giorno in tutta Europa: lotte per la casa e la legalizzazione, contro il razzismo e i centri di detenzione, lotte sui posti di lavoro, le lotte delle donne per liberare se stesse dalle strutture patriarcali dei luoghi di partenza ma anche di quelli di arrivo. La seconda giornata di azione e mobilitazione è pensata per valorizzare l'importanza di queste lotte e per dare una cornice transnazionale perché sia approfondita e moltiplicata la loro pluralità. Invitiamo tutti i gruppi, i network e i movimenti sociali in Europa, non solo quelli coinvolti nelle questioni concernenti le migrazioni, a condividere questo appello e a mobilitarsi per il 2 aprile 2005. Durante la seconda giornata di azione e mobilitazione, daremo risalto alle domande presenti nell'appello dello scorso anno. Dimostrazioni, azioni e lotte quel giorno dovranno avere luogo ovunque in Europa!

Tavolo Migranti dei Social Forum Italiani; Indymedia Estrecho/Madiaq/Spain; Act up/Paris/France; No One is Illegal/UK; Volunteers from noborder London/Britain; Centro Social-Casa de Iniciativas 1.5 Malaga/Spain; Papiers per Thotom-Barcelona/Spain; Network for Social Support to Immigrants and Refugees/ Greece; Network for Political and Social Right/ Greece; Dost je!-Lublijana/Slowenia; Kanak Attak/Germany; No one is Illegal-amplitude/Germany;Off-Limits/Hamburg/Germany; Association for Legalisation/Germany; 9ème collectif de sans apiers (Paris); Frassanito Network/ Europe; Immigrati in Movimento/Napoli/Italy

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