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Animali: interrogazione sui maltrattamenti nei rodei
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Un'interrogazione parlamentare, sottoscritta da 18 deputati di diversa estrazione politica, è stata presentata per sapere se il Ministro delle Politiche Agricole e Forestali "non ritenga di doversi adoperare al fine di adottare opportuni provvedimenti atti a vietare il Rodeo nel nostro Paese, così come chiedono le associazioni di protezione degli animali e tanti cittadini convinti della necessità di stabilire con gli animali un rapporto civile e rispettoso". L'interrogazione - nata da una protesta della LAV per il patrocinio concesso dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali alla manifestazione "Cavalli a Nord Ovest", organizzata recentemente a Cuneo e nel cui ambito si sono svolti spettacoli di Rodeo - chiede anche: "se il Ministro non ritenga, alla luce delle considerazioni espresse, di non concedere patrocini a simili manifestazioni al fine di non favorire uno spettacolo eticamente inaccettabile poiché fonte di maltrattamento degli animali".
L'interrogazione, inoltre, evidenzia come in Italia lo spettacolo del Rodeo si stia diffondendo su iniziativa di gruppi e persone che vogliono importare una tradizione statunitense, divenuta ormai una vera e propria industria con un giro d'affari che supera i tre milioni di dollari. Basato su un uso "coercitivo" di cavalli e tori trattati in modo che sembrino selvaggi, il rodeo prevede l'applicazione di una cinghia (flank) stretta attorno alla groppa, che provoca all'animale una insopportabile pressione dalla quale cercano di liberarsi saltando e agitandosi furiosamente. Tali movimenti ripetuti e accentuati, spesso eseguiti "a freddo", possono causare traumi muscolari di notevole consistenza e dolore, ad esempio danni ai tendini, frattura del metacarpo. Per questo una delle principali organizzazioni equestri italiane di monta americana (F.I.E.W.-Federazione Italiana Equitazione Western) ha preso posizione contro il Rodeo, attività che non bisogna confondere con le discipline sportive ufficiali le quali hanno regole ben precise da rispettare a salvaguardia dei cavalli utilizzati.
Sempre in tema di maltrattamenti, a Milano lo scorso 4 agosto un signore di circa 45 anni di nome Corrado ha picchiato selvaggiamente un gattino di tre mesi fino a ridurlo in fin di vita e poi lo ha gettato nel fiume Lambro. Un altro signore che ha assistito alla scena si è tuffato nel fiume e ha salvato il cucciolo, ma le sue condizioni sono così gravi che si dispera di salvarlo. La LAV ha incaricato il suo Ufficio legale di valutare la possibilità di costituirsi parte civile nel processo che si svolgerà a carico del signor Corrado il quale, per le sevizie inflitte, in base all'art. 544-ter (maltrattamento di animali) della nuova legge n.189 del 20 luglio 2004 in vigore dal 1° agosto, rischia la reclusione da tre mesi ad un anno o la multa da 3mila a 15mila euro, con l'aumento della metà della pena se il gattino dovesse morire, oppure, se venisse giudicato in base all'art. 544-bis della nuova legge, che punisce l'uccisione per crudeltà, rischia la reclusione da tre a diciotto mesi.