Angola: difficoltà nel rimpatrio dei rifugiati in Zambia

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Il ritmo dei rimpatri nell'ambito del programma di rimpatrio volontario dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) in favore dei rifugiati angolani in Zambia si sta rivelando più lento di quanto inizialmente previsto, a causa delle continue difficoltà nei collegamenti stradali, sia tra lo Zambia e l'Angola, sia all'interno di quest'ultimo paese. In Angola, infatti, le strade sono in cattive condizioni, i ponti sono distrutti e la presenza di mine rende le operazioni ancora più complesse.

L'UNHCR ha avviato la seconda fase del programma di rimpatrio volontario dei rifugiati angolani dallo Zambia a metà dello scorso mese di giugno, contando di assistere circa 40mila rifugiati a far ritorno nel proprio paese entro il mese di novembre, che segna l'inizio della stagione delle piogge. Finora tuttavia solo 8.354 rifugiati sono potuti rientrare in Angola, attraverso i due corridoi terrestri e i due aerei attivi. All'inizio dell'attuale fase delle operazioni di rimpatrio, i rifugiati angolani nei campi e negli insediamenti in Zambia erano 71.420.

I due corridoi aerei che collegano lo Zambia all'Angola, aperti quest'anno, contribuiscono ad accrescere il numero dei rimpatri verso le aree che via terra risultano inaccessibili. A metà del mese di agosto, in collaborazione con l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (IOM), è stato avviato un ponte aereo da Mongu su Lumbala N'Guimbo nell'est del paese, mentre all'inizio di questo mese è stata aperta la rotta che va da Mongu a Huambo, nella regione dell'altopiano centrale. L'IOM conta di poter trasportare fino a 20.500 rifugiati con i ponti aerei, ma le incerte condizioni che si verificheranno a Lumbala N'Guimbo con l'inizio della stagione delle piogge potrebbero imporre un brusco stop alle operazioni. Attualmente, nelle operazioni di ponte aereo, è impegnato un solo velivolo. UNHCR e IOM stanno collaborando nel tentativo di poterne noleggiare un secondo.

Le questione relative al rimpatrio dallo Zambia all'Angola sono in discussione nel meeting tripartito in corso in questi giorni, al quale partecipano rappresentanti dei governi dei due paesi e dell'UNHCR.

Complessivamente quest'anno gli angolani rifugiati nei paesi limitrofi rientrati nel proprio paese sui convogli organizzati dall'UNHCR sono 20.421, dei quali 9.906 dalla Repubblica Democratica del Congo (RDC), 8.354 dallo Zambia e 2.161 dalla Namibia. Dall'inizio del programma di rimpatrio, lo scorso anno, sono più di 100mila i rifugiati angolani rimpatriati con l'assistenza dell'UNHCR.

L'agenzia ONU per i rifugiati conta di avviare la prossima settimana un ponte aereo di rimpatrio dalla Namibia a Huambo e di aprire presto un corridoio che collegherà via terra la RDC alla provincia di Uige, nel nord dell'Angola.

All'epoca della firma degli accordi di pace, nell'aprile 2002, si stima che circa 441mila angolani fossero rifugiati nei paesi limitrofi. Da allora, 250mila hanno fatto ritorno nel proprio paese, mentre secondo l'UNHCR ancora 200mila si trovano ancora nei principali paesi d'asilo (RDC, Zambia, Namibia e Repubblica del Congo) oltre ai 14mila che si trovano in Sudafrica e Botswana.

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