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Amok
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Foto: Joe da Unsplash.com
Fine giugno 2022. I capi dei paesi che aderiscono alla Nato, rappresentanza armata della razza bianca, si incontrano a Madrid per pianificare l’incombente terza guerra mondiale mentre la guerra ucraina prosegue e si cominciano a vederne le conseguenze: inflazione, recessione, miseria, carestia, fame.
Qualche giorno prima si era tenuto in Cina il vertice dei Brics, i paesi che si oppongono al predominio euro-americano sui commerci, e vanno assumendo un ruolo di guida di un processo di globalizzazione antioccidentale e di affermazione di un modello politico dichiaratamente antiliberale. Si tratta di un fronte di paesi eterogenei, tenuti insieme dal comune rancore contro l’Occidente colonialista e dal comune interesse a emanciparsi dal dominio finanziario nordamericano.
Stiamo facendo i conti con gli effetti di lungo periodo della sconfitta della classe operaia e della prospettiva internazionalista. Non c’è più alternativa sociale all’imperialismo del capitalismo occidentale, e al posto di quell’alternativa che prese nome di comunismo c’è oggi una coalizione politicamente eterogenea di paesi a governo autoritario.
La Russia, che pure appartiene al mondo bianco, funziona come testa d’ariete per lo sfondamento dell’ordine occidentale, come elemento di sgretolamento interno al fronte della razza bianca (cui pure i russi appartengono).
Macron disse poco tempo fa che la NATO è in stato di morte cerebrale; ora è stata resuscitata: al posto del cervello è stato installato un congegno programmato per lo sterminio di chi si oppone all’ordine bianco globale.
Mi devo scusare per l’uso di un’espressione che non ha alcun fondamento scientifico, e fa anche un po’ schifo: “razza bianca”. La razza bianca non esiste, naturalmente. Ma dal punto di vista ideologico queste due parole esprimono sul piano inconscio l’identificazione fantasmatica però reale delle popolazioni che negli ultimi due secoli hanno soggiogato con la forza delle armi i popoli del Sud del mondo impadronendosi dei loro territori, delle loro risorse, del loro lavoro. Adesso il monopolio della forza non è più nelle loro mani, la bomba finale sta proliferando e l’energia della razza bianca sta scemando.
Il gigantismo un po’ isterico del congresso di Madrid è il segno del panico con cui la razza bianca guarda l’orizzonte. Sono completamente fuori di cervello, tenteranno il suicidio, ma come ogni mass shooter cerca di portarsi all’inferno più persone possibile, così i leader del mondo libero potrebbero portare all’inferno tutto il genere umano.
Il ritorno della bomba
Gunther Anders scrisse negli anni Sessanta che il Nazismo storico, a partire dalla vittoria di Adolf Hitler alle elezioni democratiche del 1933, non è stato che una prova generale di quello che sarà il vero definitivo Terzo Reich in un futuro che oggi è diventato il presente. Cosa definisce il Nazismo per Gunther Anders? Nel libro L’uomo è antiquato Anders risponde: la rabbia impotente contro l’umiliazione che il super potere della tecnica infligge all’uomo, creatore e vittima della tecnica. Ma il Terzo Reich che viene è dotato di una nuova potenza tecnica che si manifesta con la bomba atomica, oggetto di potenza definitiva perché capace di cancellare dalla faccia della terra il suo creatore.
Il tema della bomba nucleare, che ossessionava il discorso pubblico tra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta, sembrava essere uscito di scena con la fine della Guerra fredda. Ma si trattava di un’illusione: il pericolo si è ingigantito da quando i possessori della bomba non sono più due, russi e anglo-americani, ma sei sette otto forse nove.
La Mutual Assured Destruction (MAD), folle fondamento della deterrenza atomica, dissuadeva i due attori dal lanciare la bomba. Ma da quando gli attori si sono moltiplicati la deterrenza ha perduto gran parte del suo potere.
La guerra nucleare è sempre più probabile, al punto che non la prendiamo quasi più in considerazione, come un’eventualità alla quale preferiamo non pensare.
L’orrore normale
Mentre si svolge il summit Nato la vita continua a scorrere allegramente: tentando di varcare clandestinamente la frontiera tra il Messico e il Texas, una cinquantina di migranti sono morti all’interno di un camion. Morti di caldo, di soffocamento, soprattutto morti di razzismo, di respingimento, di miseria.
Alla frontiera greca, in una delle isole dove da anni sbarcano siriani in fuga dalla catastrofe, il flusso di migranti non si interrompe, e la polizia usa dei siriani che si trovano sul territorio greco per respingere i loro connazionali che cercano di entrare, spinti da agenti turchi. In premio per chi svolge il ruolo di kapò, le autorità greche offrono a quei disgraziati un mese di permesso di soggiorno.
E per poter entrare nella Nato la Svezia si piega al diktat del dittatore islamista Erdogan: i curdi che fermarono l’avanzata dell’ISIS vengono consegnati a colui che ha protetto e finanziato i tagliagola di Allah. Scusate un attimo, devo vomitare poi ritorno.
Come definire episodi di questo genere, se non orribili manifestazioni del nazismo che ritorna? E la decisione della Knesset di dichiarare lo Stato di Israele stato degli ebrei, mentre i soldati di Tsahal uccidono quotidianamente uno due tre giovani palestinesi nei campi profughi di Jenin e degli altri villaggi delle terre occupate, non sono una chiara dimostrazione del fatto che il Nazismo è stato introiettato come ispirazione dello Stato di Israele?
E la guerra di Ucraina non è forse una manifestazione di tracotanza nazista dello stato russo aggressore? Ma gli aggrediti non sono forse giovanotti che portano svastiche tatuate sulla pelle? E mentre gli uni accusano gli altri di Nazismo non è forse evidente che il nazismo è da una parte e dall’altra della barricata?
E per finire: lo schiavismo è tornato al centro del mercato del lavoro globale, arcipelago di lavoro dipendente, lavoro precario e lavoro schiavistico...