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Amnesty: "I diritti umani iniziano in casa propria"
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Alla vigilia dell'intervento del capo del governo dell'Irlanda Bertie Ahern davanti al Parlamento Europeo, nel corso del quale sarà illustrato il programma della presidenza irlandese dell'Unione Europea, Amnesty International ha chiesto miglioramenti decisivi nella politica dell'Unione all'interno del continente.
Il documento di valutazione sulle politiche europee in materia di diritti umani, presentato oggi a Dublino e Brussels da Amnesty International, comprende una serie di raccomandazioni alla presidenza irlandese, tra le quali:
à un maggiore controllo del rispetto dei diritti umani all'interno dell'Unione Europea;
à l'adozione di misure concrete per combattere il razzismo, la xenofobia e la discriminazione;
à la garanzia che l'Unione Europea non abdicherà ai propri obblighi internazionali di proteggere i rifugiati;
à la tutela delle vittime del traffico di esseri umani.
"Abbiamo l'impressione che il motore che alimenta le politiche europee sui diritti umani stia perdendo energia" - ha dichiarato Dick Oosting, direttore dell'Ufficio di Amnesty International a Brussels. "L'Unione Europea ambisce, e ne ha le potenzialità, ad essere la più incisiva forza globale per i diritti umani. Riconosciamo che in determinati settori vi sono stati dei miglioramenti, ma il loro impatto e la loro efficacia, in termini generali, risultano ancora troppo modesti. Ci aspettiamo che la presidenza irlandese infonda nuova energia all'agenda dei diritti umani".
"Non basta che l'Unione Europea predichi i diritti umani all'estero. Prima di tutto, l'Europa deve guardare al proprio interno. Amnesty International ha forti e motivate preoccupazioni per la situazione dei diritti umani nella maggior parte degli attuali e futuri Stati membri. Si tratta di questioni che devono essere affrontate anche a livello di Unione Europea, altrimenti la credibilità di questo organismo nelle sue relazioni internazionali verrà sempre messa in discussione" - ha aggiunto Oosting.
Le raccomandazioni di Amnesty International
All'interno dell'Unione Europea
Rispetto dei diritti umani: il Consiglio dei Ministri dovrà dare una risposta forte e concreta alla Comunicazione della Commissione sull'articolo 7 del Trattato, relativo alla responsabilità dell'Unione Europea per gravi violazioni dei diritti umani in uno Stato membro.
Cooperazione giudiziaria: dovrà essere rafforzata da adeguate garanzie procedurali. Il Mandato di arresto europeo dovrà essere applicato in tutti gli Stati membri con appropriate garanzie sui diritti umani.
Razzismo e discriminazione: dovrà essere fatta pressione sugli Stati membri affinché traducano la Direttiva europea per la parità di trattamento tra le persone indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica in leggi nazionali (cosa che avrebbero dovuto essere fatto entro luglio 2003).
Asilo: la presidenza irlandese dovrà assicurare che gli Stati membri non abdicheranno alle proprie responsabilità per la protezione dei rifugiati, trasferendole a paesi terzi che non garantiscono un livello adeguato di tutela o soluzioni durevoli.
Immigrazione e frontiere: ogni decisione intesa a contrastare l'immigrazione illegale dovrà essere sottoposta a un efficace meccanismo di controllo e a una valutazione del suo impatto sui diritti umani.
Traffico di esseri umani: gli sforzi per contrastare questo fenomeno dovranno comprendere la protezione dei diritti umani delle vittime mediante appropriate misure legislative.
All'esterno dell'Unione Europea
L'Unione Europea e la Commissione delle Nazioni Unite sui diritti umani: la presidenza irlandese dovrà rafforzare i compiti fondamentali della Commissione Onu di indagare, riferire e denunciare le situazioni di grave abuso dei diritti umani ed integrare ulteriormente l'azione dell'Unione Europea nei confronti della Commissione Onu in un costante dialogo politico coi paesi terzi.
Clausola dei diritti umani negli accordi di associazione dell'Unione Europea: le preoccupazioni relative ai diritti umani dovranno emergere nell'ambito del dialogo politico, particolarmente con i paesi del Mediterraneo, per aiutare la Commissione a sviluppare Piani d'azione nazionali su diritti umani e democratizzazione.
Tortura: la presidenza irlandese dovrà raddoppiare gli sforzi per applicare le Linee guida dell'Unione Europea sulla tortura. La proposta di regolamento del commercio di equipaggiamento per tortura dovrà essere adottata dal Consiglio dei Ministri senza ulteriore ritardo, in modo che i meccanismi di controllo siano operativi prima dell'ingresso dei nuovi dieci Stati membri, previsto per il 1° maggio.
Difensori dei diritti umani: salutando con soddisfazione l'annuncio delle Linee guida per una politica dell'Unione Europea sui difensori dei diritti umani, Amnesty International sollecita la presidenza irlandese a invitare i partner latinoamericani e caraibici dell'Unione Europea a cogliere l'opportunità del Summit che si terrà in Messico a maggio, per avviare un percorso che consenta l'attuazione dei principi della Dichiarazione delle Nazioni Unite sui difensori dei diritti umani.
Strategia per la sicurezza europea: la responsabilità per i diritti umani dovrà essere un elemento fondamentale della gestione delle crisi e dell'impegno a lungo termine per le fasi di post-conflitto.
Controlli sulle armi: la presidenza irlandese dovrà sostenere gli sforzi per l'adozione, entro il 2006, di un Trattato internazionale sul commercio di armi.
Il documento "I diritti umani iniziano in casa propria. Documento di valutazione di Amnesty International sulle politiche dell'Unione Europea in materia di diritti umani. Raccomandazioni alla presidenza irlandese dell'Unione Europea" è disponibile su www.amnesty-eu.org