America latina: ricordando Romero, mentre continua l'assassinio

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Nel 25° anniversario dell'assassinio di mons. Oscar Arnulfo Romero, l'arcivescovo di San Salvador ucciso con un proiettile al petto mentre celebrava la Messa, il Salvador lo ha ricordato oggi con un pellegrinaggio silenzioso fino alla Cattedrale dove sono state da poco trasferite le sue spoglie - riporta l'agenzia Misna. "In nome di Dio e in nome di questo popolo sofferente, i cui lamenti salgono al cielo sempre più tumultuosi, vi supplico, vi prego, vi ordino: basta con la repressione!" - aveva detto monsignor Romero ai militari nella sua ultima omelia alla vigilia del suo martirio, il 24 marzo 1980. Gli assassini di monsignor Romero non sono stati ancora individuati, ma una "Commissione della Verità" istituita dall'Onu concluse alcuni anni fa che a ordinare l'omicidio fu Roberto D'Abuisson, fondatore degli "squadroni della morte" e del partito che allora era al governo, l'Alleanza Repubblicana Nazionalista (Arena). I responsabili non potrebbero comunque essere oggi processati perchè nel 1993 l'allora presidente Alfredo Cristiani decretò un'amnistia a beneficio di tutti i militari accusati di crimini e violazioni dei diritti umani durante la guerra civile (1980-'92). Diversi movimenti chiedono tutt'oggi l'abolizione di quella legge.

Il mensile del movimento interconfessionale Pax Christi, Mosaico di Pace dedica il dossier del mese di marzo a mons. Romero>. Curato da Francesco Comina e Alberto Conci, il dossier riporta gli interventi di giornalisti e scrittori da tempo impegnati nel far conoscere la figura del "vescovo dei poveri". "Si identificò con i poveri, fino a chiamarli per nome, fino a condividere le loro ingiustizie" - scrive Ettore Masina richiamando l'esperienza della chiesa salvadoregna guidata dal suo pastore. L'economista Rodrigo Rivas fa il punto su come vanno le cose oggi in Salvador e in America Latina, mentre Francesco Comina indaga sulla figura del "vescovo della liberazione" intervistando Alberto Vitali, uno dei maggiori esperti del vescovo salvadoregno. "In Salvador e in America Latina si muore ancora come ai tempi di mons. Romero e forse in modo più subdolo, senza dittature militari" - ricorda il teologo Marcelo Barros. Anche Nigrizia dedica l'editoriale di marzo a mons. Romero ricordando anche i recenti "san Romero" africani: il cardinale di Brazzaville, Emile Biayenda, ucciso nel 1977; mons. Christophe Munzihirwa, arcivescovo di Bukavu (Rd Congo), assassinato dai militari ruandesi, il 29 ottobre '96; mons. Pierre Claverie, vescovo di Orano (Algeria), ammazzato il 1° agosto 1996 e tanti cristiani, sacerdoti, religiosi, religiose e laici, che hanno dato il loro sangue perché credevano in un modo diverso di essere chiesa.

Il recente assassinio della missionaria cattolica Dorothy Stang di 73 anni nel Parà (Brasile) ricorda che l'America Latina continua a pagare il suo prezzo di sangue nella lotta per la giustizia. La missionaria aveva lavorato più di 20 anni nello stato brasiliano del Parà difendendo le cause ambientali e i lavoratori Sem terra. Nel solo Parà in diciotto anni 521 persone sono state assassinate per questioni legate alla terra: omicidi ai quali raramente sono seguiti processi e solo 13 persone sono state condannate. Oltre a suor Dorothy sono stati recentemente assassinati il sindacalista Soares da Costa Filho, il contadino Cláudio Branco e il leader ecologista Dionisio Ribeiro Filho. [GB]

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