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Ambiente: a Kuala Lumpur per salvare la biodiversità
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A dodici anni dal lancio del primo appuntamento di Rio de Janeiro, lunedì 9 a Kuala Lumpur (Malesia), si è aperta la settima conferenza mondiale sulla Convenzione sulle diversità biologiche, siglata nel 1992. La conferenza, cui prendono parte i rappresentanti dei 188 Paesi che hanno sottoscritto la Convenzione, durerà fino al 20 febbraio. Tema dell'incontro: i rischi derivati dalla distruzione delle biodiversità a causa di uno sviluppo troppo centrato sull'uomo, come l'urbanizzazione e l'agricoltura intensiva.
Secondo l'organizzazione World Conservation Union (IUCN), nel mondo spariscono ogni anno 27 mila specie. Solo in Europa sono molte le specie a rischio: il 42% dei mammiferi, il 15% degli uccelli, il 45% delle farfalle, così come dei rettili e il 52% dei pesci di acqua dolce. Alla conferenza di Kuala Lumpur il Commissario UE all'ambiente Wallstroem ha annunciato l'impegno di Bruxelles per giungere a un accordo mondiale su una rete di zone protette.
Greenpeace ha rivolto un appello urgente ai delegati che partecipano alla Conferenza dell'Onu sulla Biodiversità affinché si adoperino per trovare strumenti in grado di salvaguardare la vita sulla terra e nei mari, in particolare vietino il taglio degli alberi e la pesca industriale che minano le grandi aree forestali incontaminate e gli ecosistemi marini più sensibili fino a quando non sia stata creata una rete di aree protette rappresentativa di tutti gli ecosistemi.
Wwf per l'occasione ha invece presentato il primo studio che identifica le 23 aree naturali prioritarie delle Alpi che devono essere oggeto di interventi da parte di governi e Ong per la conservazione della biodiversità alpina.
Il meeting di Kuala Lumpur è anche l'occasione per per fare il punto sul Protocollo per la Biosicurezza, che regola gli scambi internazionali di organismi geneticamente modificati (Ogm). I tre principali esportatori di Ogm - Canada, Stati Uniti e Argentina - parteciparono all'elaborazione del protocollo nel gennaio del 2000, ma poi non lo sottoscrissero. I tre Paesi sono presenti al convegno di Kuala Lumpur in qualità di "osservatori". [RB]