Aiuti: sei Ong insieme per gli sfollati del maremoto

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Tempismo ed efficacia sono gli obiettivi concreti e immediati dei soccorsi alle vittime del maremoto nel Sud Est asiatico. Per conseguirli, sei tra le più grandi organizzazioni non governative (ONG) italiane - CESVI, CISP, COOPI, COSV, INTERSOS e MOVIMONDO - stanno coordinando le loro attività, in modo da garantire il massimo del risultato ed eliminare i rischi di sovrapposizione o di "vuoti" nei soccorsi. Questo coordinamento ha anche lo scopo di garantire il buon utilizzo delle risorse che i cittadini italiani affidano, in segno di solidarietà, a queste sei ONG italiane.

Le sei ONG (che dispongono di proprio personale anche in India) stanno svolgendo un'operazione congiunta in Sri Lanka dove, in collaborazione con le autorità locali e le altre entità italiane e internazionali presenti nel Paese, hanno messo a punto il piano di distribuzione degli aiuti arrivati a Colombo il 4 gennaio 2005 con un volo speciale, predisposto in collaborazione con la Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo (DGCS) del Ministero degli Affari Esteri (MAE) e il Programma Alimentare Mondiale (PAM). In particolare, il cargo contiene kit di prima emergenza sanitaria, apparecchi per la purificazione dell'acqua, tende da campo, taniche per acqua, coperte, utensili per la cucina familiare, container per la distribuzione di acqua potabile alle comunità, generatori di energia elettrica.

A Colombo - capitale dello Sri Lanka, - è già aperta la base logistica completa di magazzino. Nel Distretto di Trincomalee, area di Muutur, sono state avviate le prime distribuzioni a favore di 20.000 sfollati ospitati momentaneamente in centri di accoglienza provvisori (templi e scuole risparmiati dalle acque); gli sfollati sono in parte tamil e in parte cingalesi: il delicato processo di pace in corso nel Paese troverà anche un valido supporto nell'equità e imparzialità delle distribuzioni dei generi di prima necessità svolte dalle sei ONG. Queste stanno inoltre preparando l'invio di esperti medici e idrici che daranno risposta alle necessità più urgenti.

Contemporaneamente, le sei ONG italiane stanno verificando la fattibilità di altre azioni puntuali di prima necessità nei settori socio sanitario (prevenzione di possibili epidemie), logistico e nella tutela dei bambini e degli adolescenti. Nelle settimane successive procederanno alla definizione di progetti di medio e lungo termine orientati al rientro delle popolazioni ai propri luoghi di origine, alla ricostruzione e alla riattivazione produttiva, soprattutto nel settore agro-alimentare.

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