Aids: pochi fondi e forti pressioni sui Paesi poveri

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"A più di 20 anni dallo scoppio dell'epidemia di Aids e 20 milioni di morti dopo, meno del 5% dei malati ricevono un trattamento" - riporta Medici senza Frontiere. Nei 49 Paesi individuati dall'OMS come i più colpiti dal virus, tra i 5 e i 6 milioni di persone sono in uno stadio della malattia che richiede urgentemente una terapia. Su questo totale appena 187mila pazienti (pari al 4%) riceve effettivamente i farmaci antiretrovirali, nonostante un anno fa sia stata lanciata dall'ONU l'iniziativa "3 per 5" che mirava a garantire l'accesso ai farmaci a tre milioni di persone entro il 2005.

La risposta già troppo debole alla pandemia di Aids è strangolata da una serie di ostacoli, nota l'associazione umanitaria. Particolarmente grave è il caso dell'India, dove oltre 5 milioni di persone sono affette dal virus: diverse industrie farmaceutiche indiane si sono trovate costrette a ritirare "volontariamente" diversi tipi di farmaci antiretrovirali per non incorrere nelle sanzoni del WTO. A partire dal 1° gennaio 2005, infatti, anche i Paesi in via di sviluppo che dispongono di industrie farmaceutiche dovranno applicare gli accordi dell'Organizzazione Mondiale del Commercio in materia di brevetti farmaceutici.

 

Giornata Mondiale per la lotta all'Aids: Dati e approfondimento

Questo ridurrà considerevolmente l'accesso alle versioni generiche di qualità ed economiche dei farmaci, soprattutto per le nuove molecole. Inoltre, le grandi multinazionali farmaceutiche e alcuni Stati stanno moltiplicando le offensive per restringere la possibilità di produrre versioni generiche degli antiretrovirali e per gettare discredito su quelle già esistenti. Diverse Organizzazioni non governative stanno facendo pressione sul governo del Canada perchè si faccia promotore di esportazioni di farmaci antiretrovirali generici verso i Paesi poveri. Ma la Canadian Generic Pharmaceutical Association ha risposto che il piano proposto "non offre incentivi finanziari sufficienti per aderire all'iniziativa" - riporta IpsNews.

Dopo aver annunciato un taglio al "Fondo Globale per la lotta all'Aids, la tubercolosi e la malaria", dimezzando le donazioni del 2005 da 546 milioni a 200 milioni, gli Stati Uniti fanno pressione per ridurre il budget del Fondo Globale a vantaggio degli accordi commerciali bilaterali che privilegiano l'uso di farmaci di marca.

Anche il Governo italiano con la decisione di non versare la quota promessa per il Global Fund ha contribuito ad aggravare la situazione. In occasione della Giornata internazionale per la lotta all'Hiv/Aids, il Coordinamento italiano dei network internazionali (CINI) si rivolge al Presidente della Repubblica Ciampi per chiedere spiegazioni del fatto che nel 2004 l'Italia non ha ancora versato la propria quota annuale al Fondo Globale per la lotta all'Aids. Dal 2002 il Fondo Globale è uno delle principali fonti per la lotta contro le malattie ma sempre al di sotto degli almeno sette miliardi di dollari all'anno che il Segretario generale dell'Onu Kofi Annan auspicava come il livello minimo necessario.

La "Giornata mondiale per la lotta all'Aids" è dedicata quest'anno alle donne, che stanno diventando le principali vittime della malattia soprattutto nei Paesi poveri. Il rischio di contagio per loro è 2,5 volte superiore rispetto agli uomini. Nell'Africa sub-sahariana il 57 per cento dei malati sono donne, la maggior parte tra i 15 e i 24 anni.

Dall'inizio della diffusione epidemica in Italia nel 1982, sono 52.945 i casi di Aids, oltre 34mila i decessi e si stima siano 20mila gli italiani affetti da Aids - informa una recente ricerca dell'Istituto superiore di Sanità. Nel nostro Paese il virus è in calo stabile fra omosessuali e tossicodipendenti, mentre sono maggiormente a rischio le coppie eterosessuali per contagio maschile dovuto al fenomeno del turismo sessuale'. [GB]

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