Aids: i trattamenti devono essere gratuiti

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Un'alleanza di esperti rinomati, istituzioni e ONG ha presenta la dichiarazione "Free by five" alla Banca Mondiale, all'OMS, all'Unaids e molti altri enti interessati alla lotta all'HIV. La dichiarazione sottolinea il fatto che i farmaci e tutti gli strumenti diagnostici e assistenziali necessari per i sieropositivi devono essere accessibili gratuitamente a tutti i pazienti nei Paesi in via di sviluppo. La dichiarazione "Free by Five" fa eco al Piano "Three by five" lanciato un anno fa dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) con l'obiettivo di somministrare i farmaci antiretrovirali (ARV) contro l'Aids a 3 milioni di malati entro il 2005. La dichiarazione raccomanda ai donatori internazionali di promuovere attivamente la diffusione di trattamenti gratuiti e di stanziare risorse aggiuntive per la lotta all'Aids. I firmatari chiedono anche all'OMS e all'UNAIDS di adottare formalmente linee guida chiare sulla necessità che le cure contro l'HIV siano gratuite. Il testo integrale della dichiarazione è consultabile sul sito www.heard.org.za

Stephen Lewis, inviato speciale dell'ONU per l'emergenza HIV/AIDS in Africa e firmatario della dichiarazione afferma: "La spinta per l'accesso ai farmaci antiretrovirali sta vivendo un grande impulso. Per molti malati questo significa letteralmente la differenza tra la vita e la morte. Ma se i farmaci non saranno somministrati gratis, allora i poveri non potranno beneficiarne. Questa dichiarazione spiega chiaramente perché è indispensabile che i trattamenti siano gratuiti e merita il nostro supporto".

Tra i circa 40 milioni di sieropositivi che ci sono nel mondo, almeno 5milioni e mezzo sono in una fase della malattia che richiede urgentemente un trattamento con ARV, ma appena 440mila malati hanno accesso alle cure. In Africa solo il 4% dei malati riceve il trattamento. Anche nei pochi Paesi in via di sviluppo in cui finalmente arrivano i farmaci anti-Aids più economici, molti dei pazienti continuano a morire perché non possono permettersi di pagare il "ticket" spesso richiesto.

La dichiarazione "Free by Five" evidenzia come la richiesta di pagare una tariffa per l'accesso alle cure esclude molti malati, aumenta la vulnerabilità delle persone al virus e riduce l'aderenza alle terapia con elevati rischi di sviluppo di resistenze ai farmaci. La somministrazione gratuita delle cure è l'unica azione razionale e coerente dal punto di vista medico, umanitario, economico e di salute pubblica.

"Il pagamento obbligatorio di un ticket spesso rende impossibile raggiungere proprio quei pazienti cha hanno maggiormente bisogno di cure - spiega Gorik Ooms di Medici Senza Frontiere. Le famiglie colpite dall'Aids il più delle volte perdono ogni capacità di lavorare e produrre reddito, per questo per loro è impossibile pagare le cure. Quando i trattamenti contro l'Aids sono erogati in cliniche sponsorizzate da donatori ma che richiedono ugualmente ai pazienti una compartecipazione ai costi accade inevitabilmente che i malati a un certo punto non possono più permettersi le cure e abbandonano la terapia. Alcuni di loro cercano allora le cliniche di MSF dove il trattamento è gratuito. Ma noi possiamo offrire solo soluzioni temporanee e per un numero limitato di persone".

L'iniziativa "Free by Five" è stata lanciata dal Centro di ricerche economiche sulla salute e sull'Hiv/Aids (Health Economics and HIV/AIDS Research division - Heard) dell'Università sudafricana del KwaZulu-Natal e ha rapidamente guadagnato l'appoggio da alcuni esperti e attori chiave della lotta all'Aids in tutto il mondo. A oggi oltre 700 persone hanno firmato a favore della dichiarazione: tra di loro figurano persone di spicco tra cui: Stephen Lewis (inviato speciale dell'Onu per l'Aids in Africa), Hélene Rossert (direttore generale di Aides e vice presidente del Fondo Globale per la lotta ad Aids, malaria e tubercolosi, Gorik Ooms (direttore generale di MSF in Belgio) e Stefano Savi (direttore generale di MSF in Italia).

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