Come Cooperativa La Esse abbiamo deciso di scrivere questa lettera, rivolta a tutti, privati cittadini, associazioni, amministratori, perché ci teniamo, in questo particolare momento storico, a comunicare lo spirito con il quale aspiriamo a collocarci nel lavoro sociale. Ci preoccupa che, a livello nazionale, e con ricadute territoriali, continui a rinforzarsi una cultura di separazione tra le persone, che contrappone i cittadini con diritti a quelli che non li possono avere, che crea un solco tra chi ce l’ha fatta e chi non ha le carte per farcela. Non tolleriamo che le persone possano essere identificate per il problema o la fase di vita che le contraddistingue in un preciso momento, ostacolando un possibile cambiamento: donne vittime di violenza che richiedono protezione, donne e uomini provenienti da altri paesi che inseguono condizioni di vita migliori, giovani disorientati davanti al proprio futuro, disoccupati che vogliono rientrare nel mercato del lavoro, uomini e donne senza dimora che tentano di ridefinire il proprio progetto di vita o, semplicemente, gruppi di persone che si interrogano per migliorare la propria vita e quella di chi è loro vicino. Incontriamo e lavoriamo quotidianamente con questa molteplicità di persone, ognuna con una propria storia portatrice di risorse che tentiamo di far emergere. Non senza difficoltà ed errori, cerchiamo di sostenere i destinatari dei nostri progetti, ascoltiamo la loro storia e la rispettiamo. Per noi è importante riconoscere le persone nella loro interezza e non solo per i problemi che vivono o per le etichette con le quali vengono spesso riconosciute, cercando di avvicinarci reciprocamente per costruire insieme nuovi percorsi di vita. Soffriamo se John perde il lavoro, ma gioiamo se Matteo migliora il rapporto con i compagni di classe. Ci sforziamo di lavorare con le persone e non solo per le persone, anche grazie al supporto volontario dei cittadini, un’enorme forza rigeneratrice che conferma l’importanza della comunità che si fa inclusiva e responsabile e che si prende cura delle relazioni.
Collaboriamo con amministratori che ci sostengono e condividono questo pensiero, aumentando notevolmente la qualità del lavoro svolto.
Lottiamo per l’uguaglianza, la salvaguardia e il rispetto dei diritti di tutti: questo è alla base del nostro impegno. Non abbiamo soluzioni preconfezionate. All’interno di questo quadro complesso, ma vivo, vorremmo poterci contaminare con molte altre persone, respirare ancora di più l’aria fresca che porta la conoscenza reciproca. Ci auguriamo che chiunque provi come noi la responsabilità di mettersi in gioco non si senta solo, ma parte di una comunità che si interroga e che vuole rimanere aperta, che si assume il rischio di affrontare collettivamente le sfide quotidiane.
Treviso, giovedì 9 agosto 2018
Cooperativa La Esse www.laesse.org
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