Afe: la risposta dal basso sul caso Parmalat

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Una tavola rotonda organizzata a Parma dall'AFE rilancia la finanza etica come alternativa alla crisi del mercato e come salvaguardia delle economie locali di fronte al fallimento dell'economia globale. In un territorio sconvolto dal più grande crack della storia europea, proposta la felice esperienza della moneta locale in uso nel Parco dell'Aspromonte quale alternativa efficace per lo sviluppo del tessuto economico locale. "Con 30.000 italiani coinvolti ed un valore economico di 600 milioni di euro, la finanza etica si pone come la risposta dal basso al fallimento del mercato e al disgregarsi dei tessuti economico-sociali locali" ha affermato Alessandro Messina, Presidente dell'AFE - Associazione Finanza Etica, durante il Convegno "Trasparenza e partecipazione per un'altra economia" tenutosi a Parma l' 11 marzo 2004.

Alla tavola rotonda - cui hanno aderito diversi relatori* fra giornalisti, economisti e membri della società civile, e che ha visto la partecipazione del Presidente della Provincia di Parma e il Sindaco di Collecchio - la finanza etica ha presentato le sue alternative. "Non si tratta di beneficenza, né di sviluppo assistito o di economia di nicchia" ha affermato Marco Gallicani, Direttore dell'AFE "la finanza etica è piuttosto un percorso di ricerca della sintesi tra una gestione che sia economicamente efficiente, umanamente efficace e massimamente rispettosa delle risorse ambientali che ne sono il presupposto. Tutto per far circolare i liquidi da chi ne ha in esubero - potenziali risparmiatori - a chi ne ha bisogno - l'impresa sociale o chi ha in programma un investimento". "Una pratica etica della quale sentono sempre più il bisogno sia i risparmiatori - troppo spesso preda di offerte finanziarie effimere e imprevedibili - sia il capitalismo stesso, che riconosce la crisi attraverso cui sta passando" continua Marco Gallicani "Una pratica che, a posteriori del più grande crack della storia europea, diventa a suo modo un'esigenza impellente per tutta la società".

Durante il convegno di Parma, il prof. Tonino Perna, Presidente del parco Aspromonte, ha inoltre illustrato la felice esperienza dell'Eco-Aspromonte, la prima moneta locale italiana, di cui è ideatore egli stesso, coniata dall'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e supportata dalla Banca popolare Etica di Padova. "Di fronte alla crisi finanzaria e alla scarsità di risorse pubbliche, la moneta locale si presenta oggi come una delle possibili risposte per l'incremento dello sviluppo locale, in grado di valorizzare prima le relazioni sociali, e poi quelle economiche" afferma Alessandro Messina "La moneta locale, inducendo ad utilizzare e ad acquistare beni e servizi prodotti in loco, rafforza le reti e i circuiti economici locali, anche nei contesti più deboli e marginali."

In questo senso, l'Eco-Aspromonte costituisce una prima forma di sperimentazione di "moneta locale a circolazione limitata", che può tranquillamente convivere con l'Euro, così come i prodotti tipici locali convivono con le produzioni di massa ed i negozi specializzati coesistono con supermercati e hard discount. Di fronte alla drammaticità della vicenda Parmalat e nel tentativo di persuadere la comunità della validità della proposta etica, la società civile si è raccolta attorno ad un documento che sintetizza le proprie posizioni e che si apre al confronto. Tale documento - che si concretizza nel Manifesto della Finanza Etica - è stato discusso e proposto durante il convegno.

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