Acqua: la battaglia contro gli aumenti

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La Confederazione dei Sindacati del Burundi (COSYBU), una delle confederazioni più rappresentative del Paese, ha aperto un fronte di contestazione contro l'Azienda pubblica che distribuisce acqua ed elettricità (REGIDESO) che ha aumentato unilateralmente del 25% le tariffe.

In una lettera alle più alte Autorità dello stato, la Confederazione lancia un ultimatum minacciando di intraprendere azioni di lotta se questi aumenti non verranno ritirati . Nel corso degli ultimi 10 anni le tariffe sono aumentate del 120 %, a fronte di una crescita zero del reddito dei Burundesi. Tale misura, sempre secondo la Confederazione, si scontra con le affermazioni del Governo di considerare l'acqua un diritto di tutti i cittadini. In una conferenza stampa tenutasi il 22 febbraio scorso il Presidente Pierre Claver HAJAYANDI ha invitato tutti i lavoratori a non pagare le fatture della REGIDES e preannunciato, senza svelarne le modalità, nuove forme di lotta.

Da parte sua l'Azienda, per bocca del suo Direttore Generale, Philippe NIYONGABO, ha chiaramente affermato che non ha alcuna intenzione di rivedere la propria decisione, affermando che un'Azienda non può continuare a lavorare in perdita e che molti clienti non vogliono pagare gli arretrati. La cosa curiosa è che i clienti più morosi sono proprio l'apparato governativo, le amministrazioni pubbliche e le aziende statali il cui arretrato ammonta a 5 miliardi di Franchi Burundesi. Per quanto riguarda il braccio di ferro con i sindacati si va verso il muro contro muro. Lo stesso direttore ha affermato infatti che a chi non pagherà verrà interrotta l'erogazione di acqua ed energia elettrica.

Altre fonti: Burundi Quotidien

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