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26.02, Roma: dibattito sulle elezioni in Iran
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Bruno Mondadori, in collaborazione con il Centro italiano per la Pace in Medio Oriente, ha organizzato un dibattito dal titolo "L'Iran di fronte alle elezioni. Il bivio tra teocrazia e riforme", in occasione della presentazione del volume "Storia dell'Iran" di Farian Sabahi. Con l'Autrice interverranno Lilli Gruber, conduttrice e inviata del TG1 e Riccardo Sessa, Direttore generale per il Mediterraneo e Medio Oriente del Ministero degli Esteri, già Ambasciatore in Iran. Coordina Janiki Cingoli, direttore del Centro Italiano per la Pace in Medio Oriente.
Ore 18.00, presso il Complesso Monumentale de "I dinosauri al quirinale" (Via Piacenza 1, di fronte ai Giardini del Quirinale)
Il 20 febbraio prossimo gli iraniani andranno alle urne per eleggere 290 deputati. Venticinque anni dopo la rivoluzione del 1979, la teocrazia inventata dall'ayatollah Khomeini dimostra tutta la propria complessità e incoerenza. Nella grave crisi politica di queste settimane sono stati esclusi dalla corsa elettorale 3.600 candidati riformatori, di cui 83 sono deputati in carica, per scarsa aderenza ai principi islamici. In seguito alle proteste e ai ricorsi in appello, un terzo degli esclusi è stato poi riammesso dal Consiglio dei Guardiani.
Considerata l'impotenza del Presidente Khatami nei confronti degli ayatollah, una cosa è certa: ormai non si può più parlare di contrapposizione tra riformisti e conservatori, tra falchi e colombe, ma piuttosto tra l'establishment e la società civile composta di giornalisti, intellettuali e studenti decisi ad avere riforme e libertà.
Queste elezioni rappresentano dunque per il Paese una sorta di bivio, tra teocrazia e riforme; l'esito delle consultazioni sarà di grandissima importanza non solo per l'Iran e gli iraniani, ma per l'intero il Medio Oriente. Tutti i paesi occidentali, infatti, stanno seguendo con interesse queste elezioni, che ci diranno qualcosa circa lo scenario del mondo globalizzato prossimo venturo.