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Spazio fisico
Geomorfologia. La Polonia occupa la sezione intermedia di quella grande fascia pianeggiante che, senza soluzione di continuità, si estende dal Mare del Nord agli Urali; il territorio polacco costituisce in certo modo il tratto di sutura tra il bassopiano germanico e quello sarmatico e si configura come una successione di piane alluvionali e di lievi ondulazioni , rialzate solo a sud, dove si elevano i Sudeti (Massicci della Boemia) e i Beschidi (Carpazi). Si tratta sostanzialmente di un territorio peneplanato, formatosi in seguito agli spianamenti dei più orientali rilievi varisci, che a est della Vistola si saldano alle formazioni tabulari del primitivo nucleo cratogeno costituente la pianura sarmatica. Il Paese si identifica quasi interamente con un'unica grande pianura ("Polonia" infatti in slavo significa pianura) plasmata dai ghiacciai quaternari, i quali nella loro avanzata verso sud non hanno trovato sostanziali ostacoli, cosicché la copertura morenica sull'antico basamento roccioso appare nel complesso piuttosto uniforme, mossa per lo più da dossi paralleli (drumlins ) corrispondenti alle antiche morene frontali. Di forma compatta, chiuso tra il Mar Baltico a nord, il Massiccio della Boemia e i Carpazi a sud, il territorio polacco presenta una notevole omogeneità morfologica, dovuta per gran parte alle coperture pleistoceniche glaciali e interglaciali sovrapposte alle formazioni più antiche che emergono solo sui rilievi meridionali. Vi si possono tuttavia chiaramente distinguere una frangia settentrionale a ridosso della costa, irregolare complesso di colline moreniche poco elevate formante il Rialto Lagoso Baltico; una vasta regione centrale, monotona distesa pianeggiante più depressa della precedente ma nella quale si sviluppano da est a ovest ampie valli, i cosiddetti canali proglaciali (pradoliny ) tipici della pianura germano-polacca; infine una zona pedemontana meridionale contraddistinta da pianori dalla topografia non molto accidentata, ma con rialzi montuosi all'estremo sud.
Sezione settentrionale. La sezione settentrionale della Polonia rappresenta l'imbasamento di un'antica area corrugata e successivamente quasi del tutto spianata dall'erosione; i ghiacciai quaternari, durante il loro ultimo stadio di permanenza a sud dell'area oggi occupata dal Mar Baltico, vi lasciarono un disordinato ammasso di morene che morfologicamente danno luogo a un rilievo poco accidentato, con colline alte in media da 200 a 300 m, per lo più oggi ricoperte da una fitta vegetazione boschiva. Laghi e paludi riempiono ogni cavità, specie in corrispondenza della Masuria , a nord-est, e della Pomerania, a nord-ovest; varia è l'origine degli specchi lacustri, che si presentano ora perfettamente circolari, ora variamente digitati, ma prevalgono i laghi intermorenici. La costa, quasi ovunque bassa, si affaccia al Baltico per 694 km, orlata di dune e lagune (zalew), separate dal mare da cordoni sabbiosi talora assai lunghi, che hanno costretto l'uomo a imponenti opere per preservare le installazioni portuali dall'insabbiamento. Solo l'estuario dell'Oder (in polacco Odra, ma il fiume è più noto con la forma tedesca del nome) offre una buona insenatura naturale al porto di Stettino, mentre non consente agevoli ancoraggi l'ampio Golfo di Danzica in cui sfocia la Vistola
Regione centrale. La Polonia centrale è in gran parte occupata dalle pianure alluvionali della Vistola e dell'Oder e caratterizzata, come si è detto, dai canali proglaciali, scavati dalle acque di fusione nella zona ai margini della fronte dei ghiacciai, e con andamento perciò da est a ovest; oggi però tali canali appaiono spesso intersecati dai solchi degli attuali fiumi, che in genere si sviluppano da nord a sud, seguendo cioè la pendenza del terreno. In corrispondenza di altrettante soste nelle fasi di ritiro dei ghiacciai quaternari, si formarono vari allineamenti di canali grosso modo paralleli; il dislivello tra le parti più depresse dei pradoliny , spesso tuttora occupate da laghi e torbiere, e le circostanti coperture moreniche può sfiorare il centinaio di metri. Nella grande pianura polacca, che si identifica essenzialmente con la Polonia centrale, si possono distinguere due vasti complessi regionali grosso modo divisi dalla Vistola: a est la depressione della Masovia-Podlachia, a ovest quella della Cuiavia-Grande Polonia, drenata dalla Warta e dall'Oder. Pur con talune differenze (la Podlachia e la Masovia hanno per esempio un'altitudine media più elevata, sui 200 m), si tratta di vasti pianori debolmente incisi dalla rete idrografica, caratterizzati da paesaggi eminentemente trasformati dall'uomo, in cui le colture si susseguono a perdita d'occhio; area di intensa valorizzazione agricola è soprattutto la Grande Polonia, specie la regione attorno a Poznan, nella quale da tempo le zone più depresse dei canali glaciali sono state oggetto di importanti lavori di drenaggio
Sezione meridionale. Accidentata è invece la parte meridionale della Polonia, benché le montagne vere e proprie occupino uno spazio limitato e solo eccezionalmente superino i 1.000 m. Tra l'orlatura montuosa e la grande pianura della Polonia centrale si estende una vasta area di pedemonte, costituita da altopiani relativamente elevati (612 m nel Monte Lysica e 390 m nella dorsale dei Roztocze, al confine con l'Ucraina), dove prevalgono antichi suoli ercinici (Paleozoico) peneplanati dall'erosione e successivamente ringiovaniti dai contraccolpi dell'orogenesi cenozoica dei Carpazi. La regione, nella quale si possono distinguere varie unità storico-geografiche (Galizia, Piccola Polonia, Slesia ecc.), è favorita dalla presenza di fertili terreni lössici, le argille eoliche postglaciali che ricoprono le morene di fondo, ma ancor più dalle ricchezze minerarie, in particolare nella Slesia, dove è situato uno dei più ricchi bacini carboniferi d'Europa
Massicci montuosi. I rilievi dell'estrema fascia meridionale appartengono a due ben distinti complessi montuosi: i Carpazi occidentali a sud-est e il Massiccio della Boemia a sud-ovest. Dei primi, con suoli sedimentari mesozoici e cenozoici sovrapposti a un nucleo cristallino, la Polonia possiede solo il versante esterno dei Beschidi; le massime quote si mantengono intorno ai 1.500-2.000 m, la copertura nivale è abbondante, ma mancano i ghiacciai, che anche in epoca glaciale ebbero scarsa estensione. Il Paese accede però al Massiccio assiale degli Alti Tatra attraverso il bacino superiore del Dunajec, un affluente della Vistola: è questa una delle poche zone dei Carpazi che presenti una morfologia glaciale simile a quella delle Alpi, con creste dentellate e picchi acuminati (peraltro i Tatra sono quasi interamente in territorio slovacco). Del Massiccio boemo alla Polonia spetta il versante settentrionale dei Sudeti, formati in prevalenza da scisti, graniti e gneiss fortemente erosi in sommità; le montagne superano di poco i 1.000 m, attingendo la massima vetta nello Snezka (1.602 m), nel Massiccio dei Monti dei Giganti, al confine con la Repubblica Ceca. Il complesso orografico dà luogo a uno dei tipici paesaggi delle antiche montagne dell'Europa centrale con vaste distese coperte di boschi che racchiudono bacini e piccole valli interne
Clima. Le vaste aperture del territorio polacco verso est e verso ovest, la presenza a nord del Mar Baltico, che essendo poco profondo e periferico esercita un'azione mitigatrice molto limitata, determinano nel Paese un clima che si può considerare di transizione tra quello atlantico e quello russo-siberiano, vale a dire continentale, temperato da deboli influssi atlantici. Lo contraddistinguono inverni rigidi (in gennaio -4 °C a Varsavia) con precipitazioni a carattere nevoso, lunghi periodi di gelo, frequenti nebbie ed estati calde (in luglio 17 °C a Varsavia, 16,5 °C a Danzica). In genere le medie, sia estive sia invernali, diminuiscono di 2 o 3 °C passando da sud a nord. Le precipitazioni, assai variabili, non sono in complesso molto elevate, in quanto le masse d'aria atlantiche giungono in Polonia già piuttosto impoverite. I valori massimi si registrano sui rilievi carpatici (1.200 mm), quelli minimi nelle regioni centrali (Varsavia, 430 mm); la media si aggira sui 500 mm annui. Il gelo dura in alcune località assai a lungo e la neve ricopre il suolo per quattro mesi in gran parte del Paese; nelle regioni occidentali tuttavia i venti oceanici apportano piogge e spesso innalzano bruscamente la temperatura, dando luogo a rapidi e improvvisi disgeli anche d'inverno: la variabilità notevole della temperatura in tutte le stagioni, persino nell'arco di sole ventiquattr'ore, è il fenomeno climatico più caratteristico del Paese
Flora. La posizione di transizione del Paese tra il clima atlantico e quello russo-siberiano fa sì che la vegetazione presenti specie proprie dell'Europa centrale, come il faggio, ma a est della Vistola, a causa del clima rigido e dei suoli gelati, scompaiono le latifoglie e prevalgono i pini e le distese steppiche. I Carpazi e i Sudeti hanno fitte foreste di faggi fino a circa 1.250 m, cui seguono boschi di conifere fin quasi ai 2.000 m; nelle limitate aree carpatiche al di sopra di tale quota si hanno i pascoli e la flora caratteristica d'alta montagna. La foresta di Bialowieska (Bialowieski Park Narodowy), in Podlachia, ospita rari esemplari del bisonte europeo
Idrografia. L'azione di deposito esercitata dai ghiacciai scandinavi ha influito in modo decisivo sulle caratteristiche della rete idrografica polacca, che s'impernia sulla Vistola e sull'Oder, nei cui bacini si identifica pressoché tutto il territorio. Tali fiumi, pur mantenendo in linea di massima la generale direzione sud-nord, hanno corsi compositi risultanti dall'unione di tronchi formatisi in più riprese sul fondo di vari solchi glaciali. Il maggiore è la Vistola, fiume polacco per eccellenza, che, nato dai Beschidi, attraversa il Paese per oltre 1.000 km, ricevendo un largo ventaglio di tributari (San, Bug, Narew ecc.), che confluiscono nella vasta pianura centrale dove il fiume bagna Varsavia. Il suo corso inferiore si incassa profondamente tra le alture della Pomerania e della Masuria, superate le quali sfocia nel Baltico con un ampio delta molto ramificato. L'Oder si origina dai Sudeti, in territorio moravo; superata la cosiddetta Porta Morava, entra in Polonia, dove è arricchito dall'apporto della Warta , il principale fiume della Posnania; nel tratto finale segna, insieme all'affluente Neisse (in polacco Nysa), il confine del Paese con la Germania. I bacini della Vistola e dell'Oder sono spesso divisi da deboli soglie spartiacque; ciò ne consente i facili collegamenti tramite il Notec , un affluente dell'Oder, e il Canale di Bydgoszcz. Queste buone possibilità di raccordo danno alla rete idrografica polacca un'importanza fondamentale dal punto di vista geografico, in ciò favorita agli effetti della navigabilità (che interessa circa 4.000 km di vie interne) dal profilo maturo dei fiumi e dal loro regime piuttosto regolare. Numerosi sono, soprattutto nella Pomerania e nella Masuria, i citati laghi intramorenici, la cui presenza, oltre a costituire un elemento caratteristico del paesaggio, ha influito talora notevolmente sull'insediamento umano e sulle attività economiche






